Televisione

Sanremo 2025, Rocco Hunt si sfoga: “Non si può morire per un’occhiata storta o una scarpa sporcata. Questa guerra in atto deve finire prima possibile”

Il rapper presenta in gara il brano "Mille vote ancora"

di Andrea Conti
Sanremo 2025, Rocco Hunt si sfoga: “Non si può morire per un’occhiata storta o una scarpa sporcata. Questa guerra in atto deve finire prima possibile”

Rocco Hunt in sala stampa stamattina ha parlato del messaggio che vuole lanciare dal palco dell’Ariston con il brano “Mille vote ancora”, in gara a Sanremo 2025. “Non si può morire per un’occhiata storta o una scarpa sporcata. Questa guerra deve finire. Lo dico da fratello più grande e che ha scelto un’altra strada”, ha detto.

Il rapper torna all’Ariston dopo 9 anni: “È un momento storico difficile per la mia terra. Per me nulla è stato facile: sono cresciuto in una città bellissima che mi ha dato poche opportunità che mi sono dovuto cercare. Ragazzi che hanno perso la vita per delle banalità e in questo anno sono stato nelle scuole per sensibilizzare su questo tema”.

“Le canzoni sono importanti per i ragazzi e bisogna usarle bene. Le parole a volte fanno i miracoli – ha continuato Rocco Hunt – È un sequel di ‘Nu juorno buono’, una canzone che mi ha cambiato la vita che ha tracciato una linea importante nella scena rap italiana non solo napoletana. Provo un’emoziona particolare per questo ritorno, quasi come se fosse la prima volta perché è la mia storia. Dalla prima all’ultima barra c’è la mia verità”. Oggi Rocco ha 30 anni: “Faccio il primo Sanremo da papà. Ho a casa mio figlio di 8 anni che fa il tifo per me e ho una responsabilità”.

“Non fatevi ingannare dal ritmo. – ha affermato – Questa canzone dice qualcosa ed io ho sempre usato l’amplificatore del festival per parlare di denuncia sociale. C’è la vita mia e di una generazione. Mio padre mi ha sempre detto: ‘Studia e imparati il mestiere’. Lui ogni mattina si sveglia alle 4 e va a fare l’operatore ecologico e mi dice: ‘Io mi sveglio presto, non per esigenza economiche, ma per dare l’esempio a te e ai tuoi fratelli’. Ed io ringrazio la mia famiglia per avermi trasmesso questi valori”.

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