Nel giorno in cui Benjamin Netanyahu incontra Donald Trump a Washington, Israele registra la morte di due soldati in un attentato avvenuto nella notte in Cisgiordania. Martedì all’alba, un uomo si è appostato in una torretta di sorveglianza adiacente al checkpoint di Tayasir, vicino all’omonimo villaggio palestinese nella Valle del Giordano, e ha aperto il fuoco con un M-16 sui militari al cambio turno. Lo scontro a fuoco è durato alcuni minuti, alle 6 di mattina circa ora locale. Dei 12 militari assegnati al presidio, sei sono rimasti feriti, due sono deceduti in ospedale. In Cisgiordania Israele ha lanciato due settimane fa una pesante operazione anti-terrorismo condotta da Idf e servizi segreti dello Shin Bet, battezzata Muro di ferro, che si è concentrata principalmente sul campo profughi di Jenin.

Intanto, mentre il primo ministro di Tel Aviv prosegue la sua visita diplomatica negli Stati Uniti, il governo di Tel Aviv ha annunciato che invierà la sua delegazione di negoziatori a Doha alla fine della settimana, per riprendere i colloqui indiretti con Hamas sulla seconda fase dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza, in cambio del rilascio degli ostaggi. La notizia è arrivata al termine dell’incontro del premier israeliano con l’inviato Usa per il Medio oriente Steven Witkoff: “Israele si sta preparando perché la delegazione di lavoro parta per Doha alla fine di questa settimana per discutere i dettagli tecnici legati all’attuazione continuata dell’’accordo”. Netanyahu, specifica il comunicato, convocherà anche il Gabinetto di Sicurezza “per discutere le posizioni di Israele”.

Ieri, fuori programma, il primo ministro israeliano ha incontrato anche Elon Musk. I due leader avrebbero discusso di cooperazione tra Israele e Stati Uniti nel campo dell’intelligenza artificiale, secondo le informazioni di Yedioth Ahnoroth. All’incontro c’era anche David Sacks, finanziere ex dirigente di PayPal, amico di Musk e sudafricano come lui, che nella nuova amministrazione è consulente in politiche sulle criptovalute e IA. Quello di lunedì a Washington è stato il terzo incontro di Netanyahu con Musk, che ha ospitato il premier israeliano presso lo stabilimento Tesla in California circa un anno e mezzo fa e ha visitato Israele dopo il 7 ottobre.

L’incontro tra Netanyahu e il presidente Trump è previsto per le ore 16 locali, le 22 in Italia, e si prolungherà con una cena. Prima del meeting in tycoon assisterà a una proiezione ridotta del documentario dell’Idf sul massacro del 7 ottobre. Lunedì Trump ha lanciato una nuova provocazione ai giornalisti, dallo Studio Ovale, rispondendo a una domanda sull’annessione israeliana della Cisgiordania. Israele è un Paese troppo piccolo, ha detto Trump, usando la sua penna come esempio. “Questa meravigliosa penna sulla mia scrivania è il Medio Oriente, e il coperchietto della penna è Israele. Non va bene, vero? È una bella differenza. È un pezzo di terra piuttosto piccolo. È incredibile cosa sono stati in grado di fare se ci pensi. C’è un sacco di buona, intelligente potenza mentale, ma è un pezzo di terra molto piccolo, non c’è dubbio”.

L’ultradestra israeliana minaccia: via dal governo se proseguirà la tregua – In patria, Netanyahu è pressato dalla destra estrema che sostiene il suo governo per terminare l’accordo di cessate il fuoco con Hamas. Martedì il ministro degli insediamenti e dei progetti nazionali, Orit Strock, espressione del partito “Sionismo religioso” guidato da Bezalel Smotric, ha minacciato di far cadere il governo “se Netanyahu decide di andare in questa direzione disastrosa” dell’accordo di cessate il fuoco con Hamas.

Altre armi dagli Usa a Israele – Al di là delle parole, l’amministrazione Trump ha chiesto ai leader del Congresso di approvare nuovi aiuti militari a Israele per circa 1 miliardo di dollari in bombe e altro materiale, ha scritto il Wall Street Journal. Le di armi includerebbero 4.700 bombe da 450 kg, per un valore di oltre 700 milioni di dollari, e bulldozer blindati costruiti di Caterpillar per oltre 300 milioni di dollari. Le nuove richieste di armi verrebbero pagate dai miliardi di dollari di aiuti militari annuali degli Stati Uniti a Israele.

Secondo le fonti del quotidiano della city, Netanyahu intende chiedere a Trump di sbloccare anche una serie altri di pacchetti di armi inizialmente richiesti dall’amministrazione Biden, per oltre 8 miliardi di dollari in nuove bombe, missili e proiettili di artiglieria. Biden aveva notificato ai leader del Congresso la vendita a gennaio prima di lasciare l’incarico, ma l’invio è stato bloccato nel vecchio Congresso dall’opposizione della sinistra del partito democratici. La nuova amministrazione ora intende spingere i leader del Congresso a sbloccare le vendite.

Il report: “A Gaza oltre 9000 dispersi” – Intanto nella Striscia, mentre il numero dei morti in 15 mesi di conflitto ha superato le 47 mila vittime, il Comitato internazionale della Croce Rossa ha fatto sapere che ci sono circa 7000 persone scomparse, dall’inizio della guerra, di cui non si hanno più tracce. Di altri 2.400 dispersi è stata invece confermata la sorte. Si pensa che molti dei dispersi siano sepolti sotto le macerie, mentre altri sono probabilmente detenuti da Israele senza che le loro famiglie ne siano informate, spiega il report della Croce rossa internazionale

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