Succede l’incredibile negli ultimi minuti della gara tra Ruffano e Leuca, girone C di prima categoria pugliese. All’86esimo minuto, con il Leuca in vantaggio per 0-2, al Ruffano viene fischiato un calcio di rigore che può alimentare le speranze di rimonta. Matteo Luca, centravanti dei padroni di casa, si presenta sul dischetto. Il calciatore incrocia di destro e supera il portiere ospite con una conclusione diretta verso il palo alla sua sinistra. È il gol che accorcia le distanze. C’è un però un problema. La palla si perde sul fondo. Com’è possibile? La causa è un buco nella rete. La trasformazione del calcio di rigore però sembra chiara a tutti i presenti tranne che all’arbitro Dicorato Savino della sezione di Barletta, che indica rimessa dal fondo. In campo si scatenano le proteste, ma i giocatori più rappresentativi del Capo di Leuca, come il portiere Leopizzi e il capitano Osvaldo Chiffi, sembrano intenzionati a consentire al Ruffano di realizzare il gol che avevano già fatto legittimamente. L’intenzione però non coincide con la realtà dei fatti per la ferma volontà dell’allenatore ospite Giovanni Citto di non sottostare a quella che pareva essere una decisione sensata, figlia del più sano fair play sportivo. Alla fine, i padroni di casa carichi di rabbia per il danno e la beffa subiti, trovano il pareggio prima del fischio finale. Il match si conclude sul punteggio di 2-2. Al termine della gara l’aria è ancora pesante e il presidente ospite Pierluigi Caputo si scusa per l’atteggiamento antisportivo della sua squadra.
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”La svista di chi arbitrava è stata colossale e pur riferendogli ripetutamente insieme al mio compagno e capitano Osvaldo Chiffi, che il rigore fosse stato realizzato, non ne ha voluto sapere di tornare su i suoi passi. – ha scritto sulla pagina Instagram CalcioSalento433 Alessandro Leopizzi – Oggi però è accaduto qualcosa di più grave. Oggi si è persa un’occasione importantissima per tutti, quella di poter crescere mentalmente, eticamente e sportivamente. Per l’ennesima volta, la vita mi ha messo d’avanti all’evidenza dei fatti, mi ha confermato che in Italia la gran parte degli addetti ai lavori interessa solo ed esclusivamente il risultato e non dare quell’esempio a coloro che con occhi innocenti sugli spalti sognano un giorno di calcare un campo da calcio.” Il portiere del Leuca ha poi proseguito nella sua denuncia: “Oggi posso confermare e scrivere con certezza che i principi di lealtà sono stati calpestati da chi invece avrebbe dovuto sostenerli, difenderli e dare loro valore pur riaprendo (volutamente e doverosamente) una partita importante, ma che al cospetto di una crescita e un esempio di lealtà resta una cosa piccola e insignificante. Non lamentiamoci se determinati valori oggi in tanti giovani non sono presenti. La colpa è la nostra perché carenti di cultura. Potevamo essere lo spartiacque, potevamo aprire un nuovo capitolo di correttezza e invece non abbiamo avuto il coraggio né la volontà”. Infine, Leopizzi si è pubblicamente scusato “per chi oggi non ha voluto appoggiarmi, per chi ha fatto finta di nulla. Chiedo scusa a me stesso per non aver fatto abbastanza, agli avversari, a tutti gli sportivi presenti che hanno visto uno spettacolo scadente. Il destino ha deciso 2-2 ed è giusto cosi”.