In Italia si ferma la crescita economica ma torna l’inflazione. A gennaio 1,5%, in rialzo su dicembre. Pesano le bollette

Sale ancora l’inflazione italiana che, stando ai dati preliminari, in gennaio tocca l’1,5%, a fronte dell’1,3% di dicembre. Solo lo scorso settembre il carovita si collocava allo 0,7%. Tra gennaio e dicembre i prezzi sono saliti in media dello 0,6%. A spingere i prezzi sono i bene energetici, che hanno sostanzialmente smesso di calare, e quelli dei prodotti alimentari lavorati.
I prezzi di beni alimentari, per la cura della casa e della persona, inclusi nel sottoindice “carrello della spesa”, mostrano un leggero incremento, segnando un +1,8% su base annua (da +1,7% del mese precedente), come anche quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,7% a +2,1%). L’inflazione acquisita per il 2025, ovvero il dato che si avrebbe a fine anno in caso di variazioni nulle dei prezzi nei prossimi 11 mesi, viene indicata dall’Istat allo 0,9%.
L’inflazione è in rialzo in tutta la zona euro. Eurostat registra, in gennaio, un valore medio del 2,5%, che si confronta con il 2,4% di dicembre. In base all’indice armonizzato (che differisce leggermente da quelli usati nei singoli stati membri), la stima sull’Italia è di un’inflazione in ripresa all’1,7% dall’1,4% di dicembre. In Germania i prezzi risultano in aumento rispetto all’anno prima del 2,8% (stessa variazione di dicembre), in Francia è stabile all’1,8%, in Spagna sale dal 2,8 al 2,9%.
Le prospettive per i mesi a venire non sembrano particolarmente rosee.I prezzi del gas continuano a salire, oggi un megawatt ora viene scambiato sul mercato di Amsterdam a 54 euro, il valore più elevato da oltre un anno. L’implementazione di dazi da parte degli Usa, con probabili ritorsioni da parte dei paesi colpiti, provocherà inevitabilmente tensioni sui prezzi. Ciò avviene mentre la crescita economica si è fermata, configurando un possibile scenario di stagflazione (stagnazione + inflazione).
L’inflazione in salita è “una pessima notizia. Iniziamo l’anno nel peggiore dei modi. Un rialzo dello 0,6% in un solo mese è a dir poco allarmante, soprattutto considerato che a fare da traino, oltre alle bollette, con la divisione Abitazione che sale del 2,4% su dicembre 2024, sono i prodotti alimentari che decollano dell’1% a livello congiunturale”, afferma il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona. “Tradotto in soldoni, per mangiare e bere una coppia con 2 figli spenderà 210 euro in più su base annua, mentre complessivamente la stangata per l’inflazione a +1,5% è pari a 532 euro. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua totale è pari a 480 euro, ma 186 euro se ne vanno solo per cibo e bevande” sottolinea Dona.
“Il caro-energia continua a tenere i consumatori in ostaggio con effetti negativi diretti sul tasso di inflazione”, spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. Per questo motivo “rivolgiamo un appello al governo affinché adotti tutti gli strumenti necessari per limitare la crescita delle tariffe dell’energia e contrastare le speculazioni sui mercati che arricchiscono pochi danneggiano milioni di famiglie e imprese”, conclude Melluso.