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“Abbiamo avuto una bambina con maternità surrogata. Diffondete parole d’odio senza sapere la motivazione per cui una donna può avere bisogno di questo”: il marito di Lily Collins contro gli haters

Tanti messaggi di affetto e congratulazioni per l'attrice e il papà, il regista Charlie McDowell. Tanti anche i messaggi di critica e disappunto per avere scelto la gestazione per altri

di F. Q.
“Abbiamo avuto una bambina con maternità surrogata. Diffondete parole d’odio senza sapere la motivazione per cui una donna può avere bisogno di questo”: il marito di Lily Collins contro gli haters

È diventata mamma con la maternità surrogata ed è felice, Lily Collins. L’annuncio sui social parla di “gratitudine infinita” per la madre che ha portato in grembo la bambina: “Benvenuta al centro del nostro mondo, Tove Jane McDowell. Le parole non esprimeranno mai la nostra infinita gratitudine per la nostra incredibile madre surrogata e per tutti coloro che ci hanno aiutato lungo il percorso. Ti amiamo fino alla luna e ritorno“.

Tanti messaggi di affetto e congratulazioni per l’attrice e il papà, il regista Charlie McDowell. Tanti anche i messaggi di critica e disappunto per avere scelto la gestazione per altri. La linea di attacco prediletta dai leoni da testiera è che la scelta di ricorrere alla surrogazione di maternità sia “non etica” fatta soprattutto da “persone ricche che affittano il corpo delle donne“. C’è chi parla di “tratta di esseri umani”. E chi sostiene che alcune star di Hollywood scelgano questa via per rimanere belle, e non fare subire al corpo i cambiamenti portati dalla gravidanza.

E nella giornata del primo febbraio, il marito dell’attrice, il 41enne McDowell, ha deciso di rispondere agli haters: “Per quanto riguarda i messaggi scortesi sulla maternità surrogata e sul nostro percorso per avere un bambino, va bene non essere esperti di gestazione per altri. Va bene non sapere perché qualcuno potrebbe aver bisogno di una madre surrogata per avere un figlio. Va bene non conoscere le motivazioni di questa scelta, indipendentemente da ciò che si presume. E va bene anche trascorrere meno tempo a diffondere parole d’odio nel mondo, specialmente quando si tratta di una splendida bambina che ha portato tanto amore nelle vite delle persone. Questo è tutto per ora, perché ha appena fatto la cacca e devo cambiarle il pannolino”.

McDowell parla di “non sapere perché qualcuno potrebbe aver bisogno di una madre surrogata per avere un figlio” e viene da sottolineare di come nel 2017, Lily Collins abbia scritto un libro, Unfiltered: No Shame, No Regrets, Just Me nel quale parla dei disturbi del comportamento alimentare di cui ha sofferto e di quanto questa malattia abbia compromesso il suo sistema riproduttrivo, con una lunga interruzione del ciclo mestruale. Collins ha spiegato, sia nel libro che in alcune interviste rilasciate quell’anno, di come l’idea di non poter avere figli a causa del Dca fosse per lei fonte di grande sofferenza.

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