Sarà capitato a molti proprietari di cani vedere il proprio animale seguire immagini sullo schermo con il capo e drizzare le orecchie. Effettivamente, il 68% dei cani interagisce almeno una volta al giorno con lo schermo della TV o del PC; di questi, l’89% vuole vedere i consimili o altri animali, il 26% sport con la palla, come il basket. Sono i risultati di uno studio uscito l’anno scorso su Applied Animal Behaviour Science e consistente in un sondaggio durato un anno, condotto su 1246 proprietari di tutto il mondo. A firmarlo il team della dott. Freya Mowat, oculista veterinaria e docente alla scuola di medicina veterinaria della University of Wisconsin, che negli scorsi giorni ha commentato i risultati delle sue ricerche in un’intervista al Guardian.
L’attrazione dello schermo
Schermi meglio definiti e meno sfarfallanti, spesso situati più in basso che in precedenza, ma anche serie TV con animali come protagonisti e perfino la DogTV, con cani-star (e zero gatti), e ancora video virali su TikTok e Instagram, tutto sembra concorrere a convertire al piccolo schermo i nostri amici a quattro zampe. Ma non aspettatevi di vederli immobili e magnetizzati davanti a un thriller. I cani “non si limitano a stare seduti passivamente. È più facile che si mostrino eccitati e rispondano attivamente piuttosto che stare seduti sul divano”.
Non si tratta insomma delle nostre tipiche reazioni: davanti a uno spettacolo interessante, il 76% reagisce ringhiando, abbaiando o uggiolando. E c’è anche chi assale lo schermo, abbattendolo… “Noi guardiamo la TV per divertimento, per un realismo emozionale, per qualsiasi nostra preferenza personale. Penso che i cani la guardino perché controllano se è vera”, commenta l’oculista. Non è insolito che l’animale si alzi e vada a vedere a una finestra vicina o controlli dietro lo schermo per capire se è vero ciò che sta guardando. “C’è una ragione per cui i cani vanno ad annusare il sedere agli animali sullo schermo: stanno cercando di capire quanto è vero e si chiedono se vale la pena farci attenzione”, spiega la dott. Mowat al Guardian.
Tuttavia, più che concentrarsi sullo schermo i nostri quattrozampe danno solo rapide occhiate di 1-5 minuti, pochissimi arrivano a 20 minuti. “Direi che è estremamente raro per un cane interagire con il contenuto come facciamo noi”. Ciò non toglie che anche i nostri pet abbiano i loro gusti in fatto di TV!
Gusti canini
Oltre a rispondere a un questionario, i proprietari mostrarono ai loro cani dei brevi videoclip preparati appositamente dagli scienziati e comprendenti un cane, un grosso gatto, un uccello e il traffico autostradale. Ad attrarre maggiormente l’attenzione furono gli animali, soprattutto i loro consimili; blando invece l’interesse per le persone, arrivate al nono posto su 17 categorie. Circa il 10% degli intervistati dichiarò che il loro cane gradiva i cartoni e i film di animazione, soprattutto comprendenti animali, anche se non ci sono evidenze che questi siano effettivamente riconoscibili, non facendo parte del mondo reale. “Molti hanno citato film come Il Re Leone, Pets – Vita da animali, Lilli e il vagabondo. Ma questo potrebbe dipendere dalla viralità di TikTok – tutti hanno visto il video di un cane che guarda Il Re Leone, così l’hanno mostrato al proprio cane”. Nella fattispecie, l’animale in questione uggiolava nelle scene tristi…
I generi più apprezzati sembrano però essere quelli con scene movimentate, come i film di azione e la fantascienza. È risultato infatti che immagini e suoni avevano un effetto, ma le immagini in movimento ancora di più dei rumori. Del resto come dimostrato da uno studio del 2019 dell’Università di Padova, i movimenti su quattro zampe attraggono molto i cani. Tra le varie razze, le più adepte della TV sono risultate quelle dei cani sportivi e da pastore; scarso invece l’interesse delle razze da lavoro. Anche l’età fa la differenza: gli animali anziani guardano meno la TV rispetto a quelli giovani, probabilmente perché con l’età ci vedono meno. Ma come saperlo?
Misurare la vista ai cani
“La percezione visiva resta un’area poco studiata della cognizione canina”, osserva lo studio padovano. D’altra parte, misurare la vista degli animali non è facile, e proprio questo ha spinto la dott. Mowat a intraprendere le sue ricerche. “Ci serviva ideare un contenuto che interessasse i cani, perché non possiamo far leggere loro una tavola optometrica. Quando facciamo una visita oculistica in clinica a un paziente, gli agitiamo le mani davanti al muso”, spiega la docente nell’intervista. Ma in questo modo si capisce solo se l’animale è cieco o no. Altri metodi, come condurre gli animali attraverso un intricato labirinto in laboratorio, si sono rivelati uno spreco di tempo e di energie. Da qui, insomma, l’idea della ricerca con il questionario da sottoporre ai proprietari. L’esperta avverte comunque di non lasciare il cane davanti alla TV quando è da solo, perché potrebbe eccitarsi troppo e stressarsi. Piuttosto, meglio la musica classica, soprattutto al piano, che secondo molti studi è rilassante anche per i nostri beniamini.