Dopo quasi un secolo di avvistamenti, foto sfocate e leggende, il mistero del mostro di Loch Ness potrebbe essere finalmente risolto. E la soluzione, secondo un eminente scienziato di Oxford, è molto meno affascinante di quanto si possa immaginare: Nessie, semplicemente, non esiste. E’ questa la conclusione a cui è giunto Tim Coulson, professore di Zoologia presso la prestigiosa università inglese, che stronca così le speranze di generazioni di appassionati e criptozoologi, definendo l’esistenza del mostro “un’impossibilità biologica”.
Le prove a sostegno della sua tesi? L’assenza di resti scheletrici di Nessie nella regione e il fatto che nessuno abbia mai catturato una simile creatura nelle reti da pesca. “L’assenza di resti scheletrici e di foto credibili sono indicatori forti e affidabili che Nessie, Bigfoot e lo Yeti non esistono”, afferma Coulson in un articolo per The European ripreso dal Daily Mail. E per quanto riguarda le presunte immagini del mostro, scattate da turisti e residenti nel corso degli anni, il professore ha una spiegazione semplice: “Nel caso del mostro di Loch Ness, o stanno vedendo pezzi di detriti galleggianti, o un uccello come un cormorano con un collo piuttosto lungo che si trova in basso nell’acqua. Potrebbe sembrare improbabile, ma sono sempre stupito di quanto le persone possano sbagliare nel giudicare le dimensioni, soprattutto quando sperano di vedere un particolare animale”.
La leggenda di Nessie, il mostro marino ribattezzato così dagli scozzesi, ha origini antiche: il primo avvistamento risalirebbe addirittura al 565 d.C., ma è nel 1934 che il mostro è diventato un fenomeno globale, grazie alla pubblicazione della famigerata “Surgeon’s Photograph”, una foto che sembrava ritrarre la bestia, anche se la sua autenticità è sempre stata oggetto di dibattito. Da allora, numerosi visitatori hanno scattato foto sfocate di ciò che credevano fosse il mostro nel lago, lungo 23 miglia, ma nessuna di queste offre prove convincenti.
Alcune delle presunte foto di Nessie suggeriscono che l’animale abbia un collo lungo e una testa piccola, simile a un plesiosauro, un rettile marino gigante. Tuttavia, il professor Coulson esclude categoricamente questa possibilità: i plesiosauri si sono estinti insieme ai dinosauri 66 milioni di anni fa, quando un asteroide colpì la Terra. “È un’impossibilità biologica che un singolo individuo di una specie estinta da tempo viva a Loch Ness, e se ce ne fossero molte centinaia, ne avremmo sicuramente catturato qualcuno nelle nostre reti da pesca”, conclude Coulson, sottolineando come non ci siano fossili di plesiosauri risalenti a meno di 66 milioni di anni fa.