Moda e Stile

Pochi “big”, i designer emergenti trovano finalmente lo spazio che meritano alla Milano Fashion Week Uomo: ecco chi sono e i 10 brand di nicchia da tenere d’occhio

La sartorialità napoletana di Isaia, che ha reso omaggio a Luciano De Crescenzo, e di Rubinacci, l'innovazione tecnica di Mordecai e Montecore, l'estro creativo di GR10K e Noskra, il nomadismo urbano di Qasimi, sono solo alcuni esempi di questo fermento creativo

di Samuele De Marchi e Ilaria Mauri
RUBINACCI - 12/12

RUBINACCI - 12/12

Dulcis in fundo, questa Fashion Week si chiude con Rubinacci, altro marchio storico della sartoria napoletana fondato nel 1932. Originariamente pensato da Gennaro Rubinacci grazie alla passione per gli abiti inglesi, le proposte di abiti maschili iniziali sono quelle che oggi definiamo “Neapolitan style”, caratterizzati principalmente da giacche leggere con spalline voluminose ma non imbottite, a differenza della scuola londinese di Savile Row più strutturata che all’epoca era il principale archetipo di eleganza maschile. La guida della casa passò al figlio Mariano, che allargò il mercato dell’azienda fino all’Asia e aprendo un negozio monomarca proprio a Londra; oggi la gestione rimane a conduzione familiare grazie alla direzione creativa di Luca, nipote di Gennaro. Il marchio debutta per la prima volta durante la settimana della moda nonostante la proposta ready-to-wear sia attiva dal 2015. La collezione fall-winter attinge al DNA del brand recuperando i tessuti dal suo archivio, abbinandoli con combinazioni audaci assieme ai colori. Le giacche si ispirano alla filosofia del “su misura” per il design destrutturato e raffinato e si costruiscono di 100% lana, mentre i capispalla presentano dettagli come bottoni in osso e martingala posteriore.

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