Lavinia Giuliani: "Creo parallelismi tra attualità e arte" - 4/4
Come le piace definirsi?
Una divulgatrice d’arte di 25 anni. Fondamentalmente lo faccio su TikTok e per la Gen Z. Il mio linguaggio è molto pop, utilizzo e creo molti meme. Cerco di creare parallelismi tra l’attualità e l’arte.
Un esempio?
Se ci sono due artisti che nel 900 hanno litigato, io lo paragono a un dissing tra rapper, così i giovani lo capiscono subito.
Cos’è la cultura per lei?
Un bene accessibile a tutti che, purtroppo, spesso viene bistrattato e visto in modo negativo.
Che percorso di studi ha seguito?
Dapprima il liceo linguistico, poi la scuola di trucco e parrucco, ho lavorato per una rete televisiva a Milano ma ho capito che non era quella la mia strada.
Com’è arrivata, dunque, l’arte?
Ho trovato un corso di laurea meraviglioso, ovvero “Arti, spettacolo ed eventi culturali”.
Come seleziona i contenuti che pubblica?
Scelgo casualmente quello che vorrei fare, poi vado a cena da mia sorella – con cui vivo – le racconto il tipo di video che vorrei realizzare e se a lei piace, procedo.
C’è qualcosa che ha pubblicato e non è andato come avrebbe voluto?
Io sono sempre molto soddisfatta di quello che pubblico. Se qualcosa non va virale, non è importante. Ci metto sempre impegno. Se anche solo 100 persone lo hanno ascoltato e hanno imparato qualcosa, io sono molto contenta.
E invece un video che l’ha sorpresa positivamente?
Il primo video che ho pubblicato perché erano solo immagini e parlavo d’arte. Avevo paura che non piacesse e invece è piaciuto tantissimo.
Qual è il suo target di riferimento?
Persone dai 16 ai 25 anni, ma ho ricevuto anche dei bei feedback di insegnanti scolastici.
Ha mai pensato di avviare dei progetti nelle scuole?
Sì, mi piacerebbe tornare nella scuola dove ho fatto le superiori perché il mio professore era molto bravo.
È stato la scuola a farla innamorare dell’arte?
Sì, alcuni professori ma anche la mia famiglia. Mi hanno sempre portata nei musei spiegandomi le cose.
I giovani oggi sono interessati all’arte?
Sì, ma non vogliono sentirsi ignoranti. Quindi bisogna trovare un modo per parlarne in maniera accattivante e senza quel velo elitario ingiustificato.
Oltre all’arte, qual è la forma di cultura che sente più affine?
La letteratura e la poesia.
Quale autore in particolare?
Goethe, a scuola mi sono innamorata della letteratura tedesca.
Ormai la sua attività sui social è un vero e proprio lavoro?
Sì, lo sta diventando e mi piace tantissimo. Mi diverto molto.
Quali sono i prossimi progetti?
Un podcast. Però se posso esprimere un desiderio, vorrei avere un programma televisivo e diventare una sorta di Barbero della storia dell’arte. Anche insegnare all’università mi piacerebbe tantissimo.