Dimenticate l’immagine stereotipata del pastore solitario e taciturno. Davide Codazzi, 29 anni e un sorriso contagioso, è l’allevatore valtellinese che ha conquistato il web raccontando la sua vita in alpeggio tra mucche, formaggi Bitto e splendide montagne. Con 239 mila follower su Instagram e 200 mila su Tik Tok, Davide è diventato un vero e proprio influencer, portando la realtà dell’alpeggio a 1.500 metri di quota in Val Gerola direttamente sugli schermi di migliaia di persone. Il suo segreto? Semplicità, spontaneità e amore per il suo lavoro. Davide racconta la sua giornata tipo, dalla sveglia alle 5 per mungere le mucche alla lavorazione del latte, condividendo curiosità sugli animali, sulla vita in montagna e sulle tradizioni locali.
Sì, perché trascorre le sue giornate prendersi cura di 38 mucche e produrre 195 forme di formaggio Bitto DOP: il suo profilo “Modavegia” è una finestra sulla vita in alpeggio a 1.500 metri di quota in Val Gerola, tra paesaggi mozzafiato, tradizioni secolari e un pizzico di ironia. Qui racconta la sua quotidianità con semplicità e spontaneità, conquistando una community di centinaia di migliaia di persone. “Sveglia alle cinque, mungitura, pulizia dell’attrezzatura, lavorazione del latte… Non ci si annoia mai!”, dice in un video che ha totalizzato 2,5 milioni di visualizzazioni. E tra un’inquadratura del verdeggiante pascolo e una dimostrazione di come si misura la febbre a una mucca, svela curiosità e aneddoti sulla vita in alpeggio: “Sapevate che le mucche hanno solo i denti sotto? E che la loro temperatura corporea è più alta della nostra?”, chiede ai suoi follower, mostrando il termometro appositamente progettato per i bovini. “E che una caldera in rame può costare fino a 8.000 euro?”.
Ma non è solo un pastore 2.0. È anche un abile casaro, che produce un Bitto DOP di altissima qualità, seguendo le antiche tecniche tramandate di generazione in generazione. “Il Bitto è un formaggio unico”, spiega con orgoglio in un’intervista al Corriere della Sera, “legato alla storia della Valtellina fin dai tempi dei Celti”. L’azienda agricola di famiglia si trova a Buglio in Monte, ma da maggio a fine settembre Davide si trasferisce in alpeggio, in Val Gerola, dove trascorre le giornate tra mungitura, lavorazione del formaggio e cura degli animali. “Non sono solo“, precisa Davide. “Con me ci sono mio fratello Riccardo, gli amici e anche qualche volontario che viene a darci una mano”. Di recente ha ricevuto il premio Oscar Green di Coldiretti, un riconoscimento che premia l’innovazione in agricoltura: “Sono orgoglioso di questo premio”, commenta Davide, “perché testimonia l’impegno nel valorizzare il nostro territorio e le nostre tradizioni”.
E i social? “Sono una finestra sul mondo”, dice, “un modo per far conoscere la nostra realtà e per avvicinare le persone alla natura e alle tradizioni”. Ma non solo. “I social sono anche un modo per sostenerci e per far crescere la nostra azienda. Ho iniziato a pubblicare video durante la pandemia”, spiega, “per mostrare che la vita in montagna non si ferma mai, anche quando il mondo sembra sottosopra. Il mondo si era fermato quasi per tutti, ma non per noi. Perché gli animali devono continuare a essere nutriti e accuditi”, sottolinea al Corriere. “C’è tanta curiosità. Mi seguono sui social, salgono al pascolo per conoscermi, e poi qualcuno si ferma e trascorre qui le ferie. Ricordo Alice, una ragazza toscana. La sua vita era spiaggia, discoteca, sveglia a mezzogiorno. Dopo il primo giorno voleva andarsene. Alla fine è rimasta più di quanto avesse preventivato”.
I suoi video, girati con uno smartphone e senza filtri, mostrano la bellezza e la fatica della vita in alpeggio. Ci sono le mucche, come Maya, la sua preferita, “obbediente come un cagnolino. È la mia mucca preferita, intelligente e affettuosa. Le parlo e lei mi capisce“, i maiali, “più difficili da gestire”, e i paesaggi mozzafiato della Valtellina. Ma non si limita a mostrare il lato bucolico della vita in montagna: “È un lavoro davvero pesante”, spiega, “ma anche ricco di soddisfazioni”. E attraverso i suoi video, cerca di trasmettere la passione per un mestiere antico e fondamentale, ma spesso poco conosciuto: “La montagna è la mia vita”, confessa. “Qui mi sento libero e in pace con me stesso”. E la fidanzata? “Mi accusa di dare più attenzioni a Maya che a lei”, conclude Davide con una risata, accarezzando la sua mucca.