Roma, 10 ott (Adnkronos) - Dopo la Consulta e la Rai, l'Aventino rischia di 'colpire' anche la Giunta per le autorizzazioni della Camera. L'organismo di Montecitorio è da una ventina di giorni senza presidente, con l'attività di fatto in 'stand by', dopo le dimissioni rassegnate da Enrico Costa in seguito al suo passaggio dal gruppo di Azione a quello di Forza Italia. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha fissato la plenaria per mercoledì prossimo, alle 14,30 con un Odg perentorio: elezione del presidente. Ma dopo le ultime frizioni tra maggioranza e opposizione, al momento sull'esito della seduta ci sono poche certezze.
"Sulla Corte costituzionale la sinistra sorda e cieca ha preferito l’Aventino al confronto parlamentare, quindi vale il principio del veto? Da qui a una settimana si dovrà eleggere il presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere, se questo è lo schema la maggioranza saprà farne tesoro", ha detto il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti.
Dalla parte delle opposizioni, sulle parole di Foti si getta acqua sul fuoco: "La Giunta è un organismo interno al Parlamento, non posso valere le stesse logiche della Consulta -sottolineano fonti parlamentari che stanno seguendo il dossier-. Tra l'altro, sino a oggi la Giunta ha sempre lavorato in totale armonia. Non c'è ragione per cambiare registro".
(Adnkronos) - La situazione della Giunta, però, è molto particolare. La prassi parlamentare vuole che le commissioni di garanzia siano destinate all'opposizione. Azione, dopo l'addio di Costa, non ha più un rappresentante in Giunta. Al momento gli Uffici di Montecitorio hanno escluso che si possa procedere ad una integrazione dell'organismo e, quindi, al 'rientro' del partito di Carlo Calenda. Tra l'altro, è stato spiegato agli stessi deputati, anche nel caso (e sarebbe stato un inedito assoluto) in cui Costa avesse deciso di lasciare la Giunta per favorire un riequilibrio dell'organismo, un riconteggio sarebbe a vantaggio non dell'opposizione ma proprio di Forza Italia, che secondo i numeri attuali avrebbe diritto a un rappresentante in più.
Per rispettare la prassi la presidenza dovrebbe quindi andare ad un altro Gruppo di opposizione: Pd, M5s e Avs quelli presenti. Sulla carta in pole position c'è Devis Dori, l'attuale vicepresidente della Giunta, che tra l'altro in questi giorni sta lavorando in tandem con l'altro presidente di FdI, Alessandro Palombi, alla guida dell'organismo. Per una questione di bilanciamento interno tra le opposizioni, inoltre, al Gruppo di Bonelli e Fratoianni una presidenza spetterebbe, visto che il Pd guida la Giunta delle elezioni alla Camera e al Senato mentre il M5s governa la Vigilanza Rai.
Il nome di Dori, però, al momento non incontrerebbe il gradimento di una parte della maggioranza: "Costa era un moderato, adesso non si può passare ad un esponente così vicino alle posizioni di Bonelli", è il ragionamento che fanno alcuni deputati di maggioranza. Fino a mercoledì non è però escluso che i Gruppi riescano a trovare un accordo che non sia una replica dei casi Consulta e Rai, dove maggioranza e opposizioni sono finiti ad accusarsi a vicenda di ricorrere all'Aventino e dove il confronto è saltato.