Uno ragazzo di 16 anni di Manchester è stato portato d’urgenza in ospedale per una crisi respiratoria dopo aver tossito sangue, presumibilmente dopo aver svapato una sigaretta elettronica. Nathan Chesworth, questo è il nome della giovane vittima, stava studiando per gli esami quando ha iniziato ad avere una brutta tosse. Dopo esser stato visitato più volte dal medico di base, all’adolescente britannico sono stati prescritti antibiotici per un’infezione al torace. Ma pochi giorni dopo aver assunto le medicine, ha cominciato a tossire sangue. Nei giorni successivi, il ragazzo è diventato letargico, non riusciva più ad alzarsi dal letto e ha subito una significativa perdita di peso. “Aveva un aspetto orribile”, confessa al The Sun la madre Rebecca Chesworth. “Non mangiava, non beveva”, aggiunge.
La notte prima del suo rientro a scuola a gennaio, il polmone di Nathan, appassionato giocatore di cricket, è collassato mentre saliva le scale. Non riusciva a respirare. La mamma, 44 anni, impiegata in ospedale come segretaria, è rimasta “pietrificata” lo ha portato direttamente al pronto soccorso del Royal Albert Edward Infirmary di Wigan. “Lavoro in un ospedale, quindi ho visto persone stare davvero male”, racconta. “Penso che probabilmente ne sapevo un po’ troppo”, aggiunge.
Dopo aver eseguito una radiografia, i medici hanno scoperto che il giovane Nathan aveva uno “pneumotorace”, una condizione in cui l’aria rimane intrappolata nello spazio tra i polmoni e la parete toracica, causando il collasso del polmone. Nathan è rimasto nel reparto pediatrico per quattro giorni dopo che gli è stato inserito un tubo nel polmone per drenare eventuali liquidi. Non molto tempo dopo, l’adolescente è stato nuovamente ricoverato in ospedale perché anche l’altro polmone ha iniziato a dargli problemi e da lì è stato trasferito al Wythenshawe Hospital. A quel punto ha confessato alla mamma di aver svapato. “[Il medico] ha detto subito: ‘Ecco cosa succede quando le persone svapano, ho visto così tanti casi come questo’”, racconta Rebecca. “[Nathan] mi ha detto e mi ha mostrato tutto quello che aveva, non potevo crederci. Ero totalmente sotto shock”, aggiunge.
Il ragazzo ha ammesso di aver comprato sigarette elettroniche al gusto “Tutti frutti” da 3 sterline dopo la scuola, spesso mentre indossava l’uniforme scolastica. “Sono coloratissimi e i bambini vanno in giro con queste come se fossero ‘cool’”, dice Rebecca. “È come se non fossi normale se non lo fai a quell’età”, aggiunge. Da quando è in ospedale, Nathan ha smesso di svapare: “Gli amici gliele hanno offerte di nuovo alle feste e lui ha sempre detto: ‘No, perché non capisci che non posso farlo?’ e ha detto che lo trova davvero imbarazzante”, racconta Rebecca. La donna ha scelto di condividere la storia di suo figlio con l’obiettivo di mettere in guardia gli altri su quanto siano pericolose e facilmente accessibili le sigarette elettroniche. Riferendosi al figlio, Rebecca dice: “È stato davvero fortunato. Ha sofferto mentalmente in seguito”. E continua: “Non è affatto un debole, ma era sempre preoccupato e continuava a dire che non voleva finire di nuovo in terapia intensiva. Si dava davvero la colpa e diceva: ‘So che è tutta colpa mia, non è vero, mamma?’. “Tutti commettiamo errori, ma è ciò che facciamo dopo che è importante”.
Il consiglio di Rebecca è dunque semplice: “Non fatelo e basta”. E aggiunge: “A quell’età pensi, e credo che tutti lo pensino davvero, di essere invincibili su molte cose. “Non sono stupida, so che tutti noi facciamo cose che forse non dovremmo fare, ma semplicemente non fatele. Non ti rendi conto – conclude – di quanto siano pericolose (le sigarette elettroniche, ndr) perché non sai cosa contengono”.