Si chiama “Syrian Scientific Studies and Research Center“, abbreviato in CERS ed è legato a doppio fino con l’Iran e il Libano. Alcune sue strutture sorgono nell’area di Masyaf, centro della Siria centro-occidentale nei pressi di Hama che è stato attaccato nella notte – secondo Teheran da Israele – in un’operazione che ha causato la morte di almeno 18 persone. Reuters riporta che “due fonti di intelligence regionali hanno affermato che un importante centro di ricerca militare per la produzione di armi chimiche situato vicino a Masyaf, nella provincia di Hama vicino alla costa del Mediterraneo, è stato colpito più volte”. Tuttavia “una fonte militare regionale di alto livello, vicina a Damasco e Teheran, ha smentito le voci secondo cui si sarebbe trattato di un impianto per armi chimiche, affermando che l’obiettivo era un noto centro di ricerca siriano”. L’identikit della struttura colpita si attaglia a una di quelle a disposizione del CERS.

Secondo il think tank israeliano Alma, il CERS è una struttura che funge da industria militare nazionale della Siria. Ufficialmente si tratta di un’organizzazione governativa che si trova sotto il controllo del ministero della Difesa, conta circa 20 mila dipendenti tra ricercatori, ingegneri e ufficiali militari, e ha come obiettivo dichiarato quello di promuovere, dirigere e coordinare le attività scientifiche del paese. Le sue strutture sono distribuite in tutto il territorio nazionale e comprendono una varietà di istituti, fabbriche, siti industriali e di stoccaggio, tra cui quelle di Masyaf. Secondo un report pubblicato il 2 agosto 2023 da Alma, “è responsabile dello sviluppo e della produzione di armi chimiche, biologiche e potenzialmente nucleari”.

“Il regime siriano definisce il CERS come uno degli organismi di sicurezza più sensibili, se non il più sensibile – si legge nel report -. (…) Dall’inizio della guerra civile e dalla trasformazione del CERS Center in una sorta di piattaforma congiunta siriano-iraniano-Hezbollah, il monitoraggio della sicurezza è stato intensificato dalla Forza Quds e dall’unità di sicurezza di Hezbollah in Siria, l’Unità 9000. Il coinvolgimento degli iraniani è cresciuto e si è esteso in tutte le missioni del CERS Center fino a quando (Teheran) non ha preso il controllo e monitorato tutto ciò che vi accade. Alcune iniziative, in particolare quelle presso l’Istituto 4000 (Settore 4), sono attualmente sotto la diretta supervisione iraniana da parte di ufficiali senior della Forza Quds dell’IRGC (Islamic Revolutionary Guard Corps, l’esercito iraniano, ndr)”. L’Istituto 4000 ha sede proprio a Masyaf, dove viene sviluppato un “progetto missilistico di precisione“. “La conclusione è che il CERS Center è una parte inseparabile dell’infrastruttura del corridoio delle armi verso la Siria e il Libano” e le sue installazioni “funzionano come impianti di produzione di Hezbollah, guidati e supervisionati da esperti iraniani”.

Non solo: secondo l’istituto israeliano “il Centro ha una vasta esperienza nello sviluppo e nella produzione di armi chimiche. La leadership siriana ha promosso e sviluppato ampie capacità chimiche per generare deterrenza nei confronti di Israele”. Il che spiega, secondo lo studio di Alma, l’attacco nell’area di Masyaf: “L’uso di armi chimiche da parte di Hezbollah nel prossimo confronto con Israele non può essere escluso – si legge ancora nel report -. È concepibile che missili/razzi armati con armi chimiche (come il gas nervino Sarin) siano immagazzinati per l’uso da parte di Hezbollah in uno dei siti del centro CERS nell’area di Masyaf e saranno trasferiti in Libano se così ordinato. Stimiamo con un’alta probabilità che in una situazione di guerra, Israele attaccherà le scorte di armi chimiche ovunque si trovino, in Siria e/o in Libano”.

Le strutture del CERS Center sono state ripetutamente presi di mira negli ultimi anni. Israele, tuttavia, non ha quasi mai rivendicato gli attacchi. Il sito di Masyaf, in particolare, è stato bombardato pesantemente il 25 agosto 2022: “Questo e precedenti attacchi sembrano aver gravemente danneggiato le infrastrutture produttive dell’Istituto 4000 di Masyaf, compreso un grande arsenale missilistico immagazzinato lì per Hezbollah libanese e forse per le milizie sciite che operano sul territorio siriano sotto gli auspici della Forza Quds iraniana”. A giugno 7 funzionari e diplomatici regionali avevano riferito a Reuters riportava che Israele aveva intensificato gli attacchi segreti in Siria contro siti di armi, rotte di rifornimento e comandanti legati all’Iran, in vista di un possibile attacco su vasta scala contro Hezbollah, alleato chiave di Teheran in Libano.

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