Roma, 15 ott. (Adnkronos) - "Il governo italiano si impegni a profondere ogni sforzo a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, al fine di giungere a un immediato 'cessate il fuoco' permanente e duraturo, a garanzia dell'incolumità della popolazione civile, intraprendendo altresì, a tal fine, ogni utile iniziativa volta a promuovere, con urgenza, una conferenza di pace che accompagni un processo di negoziato sulla base delle legittime aspettative delle parti in conflitto, nel rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario, all'interno della cornice di principio 'due popoli, due Stati'". Lo chiede la risoluzione del Movimento 5 stelle, prima firma Francesco Silvestri, in occasione delle comunicazione della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.
Il Movimento 5 stelle chiede anche di "sostenere e farsi promotore, a livello europeo con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, nel rispetto della posizione comune (2008/944/PESC) sulle esportazioni di armi e del Trattato sul commercio di armi (ATT) dell'Onu, come richiesto dalla risoluzione approvata il 5 aprile dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, nonché dell’acquisto di armamenti dal medesimo Stato di Israele, alla luce della catastrofe umanitaria in corso ad adoperarsi con urgenza a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale, per assicurare nella Striscia di Gaza la fornitura di massicci aiuti umanitari via mare, terra ed aria, l'ingresso di personale sanitario e umanitario, a tal fine garantendo l’apertura permanente di adeguati corridoi umanitari, inclusi quelli marittimi e, al contempo, permettendo l'evacuazione dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani", si legge ancora.
"A fronte dell’allargamento del conflitto in Libano, ad adoperarsi altresì in tutte le sedi per l’immediata cessazione di ogni ostilità lungo la linea di ritiro sul confine israelo-libanese ('linea blu'), nonché per la necessaria mobilitazione e sostegno umanitario a garanzia dell’apertura delle vie di rifornimento in Libano; a farsi promotore in sede europea di una forte iniziativa diplomatica sul governo israeliano affinché rispetti il diritto internazionale umanitario e accetti la prospettiva del riavvio di un processo di pace basato sul principio 'due popoli, due Stati'; a promuovere presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente, allo scopo di accertare le violazioni e gli abusi del diritto internazionale e umanitario ai danni della popolazione civile, al contempo sostenendo le opportune iniziative nelle sedi giurisdizionali internazionali volte al medesimo scopo".
I pentastellati chiedono anche di "adottare altresì nelle competenti sedi europee le iniziative necessarie volte a conseguire una posizione comune, in seno alle istituzioni dell’Ue, finalizzata al riconoscimento da parte dell’Unione dello Stato di Palestina, dando seguito alle intenzioni manifestate in occasioni di precedenti Consigli europei già dal 1999; a farsi promotore in sede europea della richiesta di adozione di sanzioni dirette nei confronti del primo ministro israeliano e dei membri del suo Governo, nonché di sanzioni commerciali ed economiche nei confronti di Israele, anche tramite la sospensione dell’Accordo di associazione UE-Israele, considerato il mancato rispetto reiterato dell’articolo 2 che regola le relazioni tra le parti fondandole sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, nonché considerata la decisione della Corte Internazionale di Giustizia del 19 luglio scorso; ad intraprendere le opportune iniziative presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite volte a promuovere la costituzione di una missione internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza, anche con il coinvolgimento diretto dei Paesi arabi, al fine di ricostruire l’area e fornire assistenza umanitaria alla popolazione locale; a farsi promotore in sede europea della previsione di sanzioni mirate contro i coloni israeliani estremisti in Cisgiordania, comprese le organizzazioni e le società a essi connesse direttamente ed indirettamente, in forza dell’ostacolo che rappresentano nell’ambito di un auspicabile processo di pace, nonché considerata la decisione della Corte Internazionale di Giustizia del 19 luglio scorso e la risoluzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso 18 settembre".
Infine, nella risoluzione del Movimento 5 stelle, si chiede "alla luce delle perpetuate violazioni del diritto internazionale ed internazionale umanitario, ancora più drammatiche a seguito dell’inaccettabile attacco israeliano, senza precedenti, contro il contingente Onu dell'Unifil schierato con forte presenza italiana nel sud del Libano, ad intraprendere le azioni di competenza nelle opportune sedi istituzionali, anche internazionali, ivi inclusa la Corte penale internazionale per i profili inerenti la giurisdizione sui crimini di guerra, affinché si proceda con la ferma condanna della condotta del Primo ministro israeliano Netanyahu; e a sostenere e farsi promotore di azioni dirette con gli altri Stati membri dell’Ue, affinchè si proceda, a livello unionale, con l’immediato richiamo degli ambasciatori presenti nello Stato di Israele, in segno di ferma condanna e protesta contro gli incessanti crimini di guerra del governo israeliano".