Quando ho saputo che le Olimpiadi si sarebbero svolte in Francia, ho pensato: “Préparez le pop-corn.” E non mi sbagliavo.
Partiamo subito con l’esclusione della Russia e la partecipazione di Israele: il Cio dichiara di promuovere universalità e uguaglianza, ma le sue decisioni spesso rispecchiano influenze politiche ed economiche. La mancanza di coerenza e trasparenza nei processi decisionali solleva dubbi sulla sua integrità morale. Le decisioni sembrano essere guidate più da interessi economici e politici che dai valori sportivi, mettendo in evidenza una vera e palese ipocrisia.
Ma le Olimpiadi non dovrebbero essere un simbolo di pace e unità tra le nazioni, promuovendo valori come l’amicizia, il rispetto e l’eccellenza? Eppure, questo argomento non ha sollevato attenzione da parte delle persone rispetto ad altri momenti delle Olimpiadi.
La cerimonia d’apertura è stata la più chiacchierata di sempre. C’è chi si è indignato perché ha scambiato un momento dello show nell’Ultima Cena con il Convivio degli Dei. Il regista Thomas Joly ha specificato, chiarito e puntualizzato che “era evidente” e si sono anche scusati, ma le persone hanno continuato a commentare. Improvvisamente sono diventate esperte in arte, le stesse che scrivono nei social “rivogliamo la Gioconda.” C’è chi voleva le “teste appese” delle drag queen, c’è chi ha scritto su X “diamoli in pasto ai maiali”, le stesse persone che postano “no alla guerra” mentre sono le prime a diffondere violenza sui social.
Una problematica che ha fatto discutere su tutta l’edizione delle Olimpiadi è la Senna. Oltre un miliardo di euro per ripulirla, sono saltati gli allenamenti ma le gare no: una vera contraddizione! Ma perché far gareggiare gli atleti nella Senna? È stato un vero azzardo. Però, “investire sul recupero e la pulizia dei fiumi, ma non tanto per la loro possibile fruizione per noi, ma per la salute dei suoi ecosistemi e delle acque” afferma De Angelis.
All’improvviso, l’intera popolazione è diventata esperta di biologia dopo aver visto un incontro di 45 secondi. Fatto sta che l’atleta Imane Khelif è stata definita uomo, trans, geneticamente modificata, dopata, troppo forte rispetto alle donne normali. Evito di riportare i commenti scientifici scritti dai politici, ma cosa potevano scrivere? Non sanno portare avanti una nazione e si pronunciano su questo argomento? Per non parlare di avvocati, pensionati, food blogger fino all’ex velina che pur di avere un minuto di celebrità si domanda “Volete la mia opinione?” quando nessuno gliel’ha chiesta!
Nonostante questa perdita di tempo, per il Cio l’algerina è “assolutamente nella norma” e ha continuato a gareggiare. Anche per Steven van de Velde, l’atleta di beach volley, le Olimpiadi continuano. È stato condannato per violenza sessuale su una dodicenne conosciuta su Facebook. È stata fatta una petizione per evitare la sua partecipazione alle Olimpiadi. Arrestato l’atleta Tom Craig, beccato mentre stava acquistando cocaina in una via tipica parigina.
Evito di approfondire il caso di Angela Carini che conosceva benissimo Khelif da anni, si sono allenate insieme. Hanno partecipato a varie iniziative! E quel “non è giusto” mi ha fatto capire che non era pronta per le Olimpiadi, oltre a non essere sportiva con l’avversaria.
Il “victory selfie” degli atleti coreani è passato alla storia: ha unito le due Coree. Questo è il vero spirito olimpico. Ed è con questo spirito che bisognerebbe gareggiare.
Ma la cosa che mi ha rasserenato sono state la semplicità e la genuinità delle nostre atlete, come Benedetta Pilato per il suo quarto posto, criticata dai giornalisti di una trasmissione televisiva e dalla collega Di Francisca. D’altronde, una che ha 41 anni e giudica una ragazzina di 19 anni mettendo in discussione le sue emozioni con un “Ci fa o ci è?”… Bruttissima figura da parte di un’ex atleta verso la collega, il web ha messo ko Elisa Di Francisca.
Ma il titolo di Repubblica “l’amica della Leotta, la francese, la psicologa e la mamma”: ma è una testata giornalistica oppure è il gioco “Indovina chi?”. Sta di fatto che Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio e Maria Navarra sono il nostro orgoglio! Anche Errani e Paolini fanno la storia delle Olimpiadi regalando all’Italia l’oro dopo 100 anni! Il loro abbraccio è stata una bellissima emozione che ci hanno regalato!
Per finire, Alice D’Amato e le sue acrobazie: sembrava che volasse. Una bellissima vittoria, insieme a quella di Manila Esposito, è la testimonianza che la determinazione e il sacrificio possono portare a traguardi straordinari.
Queste Olimpiadi sono state come una serie tv: ogni giorno ci sono stati colpi di scena che accompagnavano lo sport, che è stato messo in secondo piano. Sta di fatto che non ci ricorderemo tanto queste Olimpiadi per gli atleti, ma per tutte le discussioni, i problemi e soprattutto per la questione politico-sociale.