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Ultimo aggiornamento: 15:27 del 10 Giugno

Europee, Schlein punta a FdI: “Meloni stiamo arrivando, la distanza si è accorciata. Li abbiamo rallentati”

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Stiamo arrivando”. Dopo aver portato il Partito democratico oltre il 24 per cento alle elezioni Europee, la segretaria dem Elly Schlein lancia la sfida alla premier Giorgia Meloni. Non soltanto la consapevolezza della necessità di dover “costruire l’alternativa” in modo “testardamente unitario” con le altre opposizioni, ma anche quella che i dem ora sono legittimati dal risultato (al contrario di quello deludente del M5s di Giuseppe Conte) a diventare perno centrale della futura coalizione progressista. Conti alla mano, Schlein avverte la leader di Fdi e premier: “Il Pd è il partito che è cresciuto di più dalle scorse elezioni politiche, con 5 punti in più, 10 se consideriamo i sondaggi dell’inizio dello scorso anno, due in più dalle scorse europee del 2019. Se guardiamo ad alcune circoscrizioni, in particolare al Sud, addirittura 7 punti in più rispetto alle scorse elezioni europee. Siamo i soli, insieme ad Avs, a crescere in termini assoluti”.

Tradotto, è il messaggio rivolto a Palazzo Chigi, “vuol dire che la distanza da Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni si è accorciata in modo significativo, questo era uno dei nostri obiettivi. Se guardiamo in particolare questa distanza in termini assoluti, alle scorse politiche è stata di due milioni di voti, oggi si è ridotta a un solo milione di voti”. E ancora, spiega, “quello al Sud è un messaggio chiaro, il governo deve fermare il progetto dell’autonomia differenziata“.

Con Meloni, ha spiegato Schlein, si sono sentite telefonicamente “come è normale fare tra leader di forze politiche, per un riconoscimento reciproco del risultato”. Per poi rivendicare: “Vero che (Fratelli d’Italia, ndr) sono cresciuti in termini percentuali, ma non sono cresciuti in termini assoluti. Non li abbiamo ancora fermati, ma di certo li abbiamo rallentati. Il voto delle Europee di solito rafforza chi sta al governo, la soglia del 30% non è arrivata”.

In Europa invece i timori sono legati “all’avanzata delle destre nazionaliste“: “Siamo preoccupati, ma in Europa il nostro obiettivo era fermare le destre e l’abbiamo raggiunto, non c’è la possibilità di una maggioranza senza il gruppo dei socialisti: noi saremo la delegazione più ampia insieme a quella spagnola è una grande responsabilità per noi”.

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