Olimpiadi, Paltrinieri preoccupato sulle condizioni della Senna: “Gareggiare lì? Valori dell’acqua fuori norma e mancano 50 giorni”

Gregorio Paltrinieri fa sentire la sua voce in vista delle prossime Olimpiadi di Parigi, al via il 26 luglio. Le gare di nuoto e di triathlon, che si terranno nel fiume Senna, sono momentaneamente a rischio a causa dei livelli di inquinamento troppo alti che non ne consentono la balneazione. Per questo motivo il celebre campione delle Fiamme Oro si è sfogato sui propri profili social.
Il governo francese ha speso circa 1 miliardo e mezzo di euro per le operazioni di bonifica, che però restano un mistero. Contro questo enorme esborso e i ritardi della messa in sicurezza del canale i cittadini francesi hanno organizzato un flash mob alquanto bizzarro, sotto forma di defecazione di massa, per il 23 giugno. Diversa, invece, la protesta di Paltrinieri che sulla sua piattaforma Instagram ha pubblicato una storia con queste parole: “Dicono che gareggeremo nella Senna al 100%. Dicono che non ci sia realmente un piano B. Dicono anche però che nessuno dei valori delle acque sia a norma. Mancano 50 giorni.”
Così il nuotatore ha posto nuovamente l’accento su una situazione che rischia di prendere una brutta piega e su cui altri atleti erano già intervenuti in passato. È il caso di Ana Marcela Cunha, campionessa olimpica in carica in acque libere che si allena a Ostia, che qualche mese fa aveva detto agli organizzatori dei Giochi Olimpici di trovare una soluzione alternativa: “L’anno scorso non si è svolto alcun test, ma gli organizzatori insistono nel volere che gli eventi si svolgano lì. Abbiamo bisogno di un piano B nel caso in cui non sia possibile nuotare nella Senna”, sottolineando anche come le difficoltà nel nuotare a Parigi siano legate a un problema “infrastrutturale” dato che “la Senna non è fatta per nuotare”.