“Era come impazzito” Hasan Hamis, il 37enne marocchino irregolare che la scorsa notte ha ferito gravemente a coltellate il viceispettore della Polizia Christian Di Martino. Nel racconto di chi era presente all’aggressione subita dal poliziotto si vede una lama di 20 centimetri affondare nella schiena del poliziotto intervenuto perché un uomo lanciava sassi contro un treno ed una donna era stata già ferita. Il 27enne, poi bloccato e arrestato, è una persona “estremamente pericolosa e violenta” e che di fronte alle forze dell’ordine scatena ancora di più i suoi istinti aggressivi. Con queste motivazioni la Procura di Milano ha chiesto al giudice per le indagini preliminari che l’aggressore resti in carcere, evidenziando tra le esigenze cautelari, e a seguito delle indagini della Polizia, il pericolo di reiterazione del reato.

Le accuse all’aggressore – L’uomo è accusato di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni nei confronti di altri due agenti intervenuti, porto del coltello (lungo 30 centimetri con lama di 20 come si vede nella foto) e false attestazioni sull’identità, perché, come segnalato dal pm di turno, in occasione dei vari controlli delle forze dell’ordine in questi anni si è presentato con almeno 22 alias diversi. Il pm ricostruisce anche la sua azione violenta nei confronti dei passanti, contro i quali ha lanciato numerosi sassi presi dalla massicciata ferroviaria al binario 12 della stazione di Lambrate, colpendo anche una donna, ferita per fortuna lievemente, prima dell’intervento del viceispettore e di altri agenti.

La ricostruzione degli eventi – Dalla ricostruzione degli atti emerge che, prima che i poliziotti riuscissero a fermarlo, il 37enne stava lanciando pietre dal binario 12 in modo violento e in tutte le direzioni. Una donna di 55 anni ha raccontato a verbale che, verso le 23.30 di ieri, mentre stava andando al lavoro lungo via Viotti, vicino alla stazione, è stata improvvisamente colpita alla tempia da un sasso di grosse dimensioni.

Sanguinante e molto frastornata è rimasta sul marciapiede e per fortuna, ha spiegato ancora, alzando lo sguardo ha visto degli agenti che le hanno indicato un punto dove andarsi a riparare nelle vicinanze. Prima di intervenire e bloccare il 37enne, infatti, i poliziotti sono riusciti anche a far allontanare altre persone che potevano essere colpite.

La donna ferita – La stessa donna ha riferito che, dopo essersi messa al riparo, è svenuta ed è stata subito soccorsa. E’ stata poi medicata con tre punti di sutura in ospedale. Tra l’altro, negli atti si segnala anche che gli altri poliziotti sono riusciti a disarmare in modo molto tempestivo l’uomo, dopo che aveva sferrato le tre coltellate a Di Martino, col coltello che teneva nascosto nella manica della giacca. Gli hanno strappato il coltello dalle mani e lo hanno spezzato e gettato via, salvando il collega.
Gli agenti intervenuti per bloccarlo, in precedenza, avevano dovuto anche inseguirlo mentre correva al centro dei binari. Le scariche elettriche del taser erano state neutralizzate dall’abbigliamento che il 37enne indossava. Così il viceispettore ha dovuto raggiungerlo velocemente alle spalle per farlo cadere a terra. Ed è stato accoltellato alla zona lombare e addominale, ferite che hanno causato una grave emorragia interna.

Le testimonianze degli altri agenti – “Quell’uomo lanciava come impazzito i sassi della massicciata del treno. Quando siamo arrivati sul posto, aveva già colpito una signora alla testa e poi si è accanito su di noi, centrandoci più volte” ha raccontato all’Adnkronos chi la notte scorsa era al fianco di Christian Di Martino. “Abbiamo bloccato la circolazione del treno – prosegue il racconto – mentre Christian correva dietro a quell’uomo con due agenti della Polfer”. A quel punto i dardi lanciati col taser: il marocchino che si gira all’improvviso e impugna il coltello con una lama lunga. “Con quello ha affondato l’arma più volte nella schiena di Christian – proseguono gli agenti – Anche una volta a terra ha cercato di colpirci, aveva il coltello dritto ma per fortuna non c’è riuscito”. Momenti concitati alla fine dei quali il marocchino è stato quindi finalmente immobilizzato dagli agenti e arrestato. Il 35enne vice ispettore lotta invece tra la vita e la morte all’ospedale Niguarda.

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