Il Tribunale amministrativo della Regione Lazio rimanda il ministero dell’Istruzione. La questione riguarda i quiz nel concorso per titoli ed esami abilitante per l’accesso ai ruoli del personale docente relativi all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, dove sono state riscontrate risposte errate nei quesiti somministrati ai candidati.

A finire sul banco d’accusa sono state tante delle domande che i 22.600 candidati si sono trovati davanti agli occhi. Un lavoro che i togati del Tar hanno affidato a degli esperti al fine di verificare se effettivamente vi fossero posizioni nella letteratura scientifica in materia, tuttora riconosciute come valide ed attestate, in base alle quali la risposta fornita dal ricorrente fosse da ritenersi corretta o se invece la stessa potesse considerarsi un mero “distrattore” rispetto all’unica risposta da ritenersi giusta secondo la tesi dell’Amministrazione.

Un lavoro, quello degli esperti nominati dal Tar, che ha effettivamente accertato degli sbagli da parte del ministero. A seguire uno di questi casi è stato lo studio legale degli avvocati Michele Bonetti, Santi Delia e Claudia Palladino che ha fatto appello al Tar Lazio per il quesito 23 che riguardava “l’ormone della crescita (GH)”. A detta dei legali che difendono i candidati la procedura concorsuale prevedeva che ciascun quesito consistesse in una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una esatta. Il Tar ha effettuato una “verificazione” affidando a due professori dell’Università degli studi di Roma “Foro Italico”, designati dal Rettore, per esaminare con competenza le risposte.

Un’analisi che ha portato ad una sorpresa: “Il quesito – scrivono i legali dello studio Bonetti Delia – dalle conclusioni formulate dall’esperto evidenzia due risposte corrette, ulteriori e diverse rispetto a quella indicata inizialmente dal ministero dell’Istruzione e del Merito che, invece, è completamente errata” ma è stata considerata ai fini del punteggio corretta.

“Assistiamo al paradosso – proseguono gli avvocati – per cui, chi ha una risposta errata ha un punteggio aggiuntivo di due punti e, chi ha la risposta esatta, non li ha”. A marzo, il ministero, nel mettere una pezza alla vicenda ha riconosciuto il punteggio a chi aveva dato una risposta ritenuta corretta dai verificatori ma a quel punto ciò contravveniva al principio del bando per cui prevede solo una risposta esatta.

In questi giorni il Tar del Lazio ha rinviato di nuovo il tutto al 21 maggio quando si terrà una nuova camera di consiglio. A confermare il caos è Daniele Iacò, presidente del Comitato italiano scienze motorie: “C’è stato un po’ di pasticcio. Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti. Su 22.600 candidati solo 1.492 hanno passato lo scritto per 1.740 posti disponibili”.

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