Si parla tanto in questi giorni del benedetto generale Vannacci e delle sua affermazioni sulle classi separate per disabili, ovviamente il benedetto generale si è affrettato a dire che è stato
frainteso dalla stampa, da buon generale “ha corretto il tiro”.

C’è già chi ha preso le distanze e chi ha cercato di difenderlo, io invece vorrei prendere le vicinanze e approfondire la visione
del mondo (weltanschauung) del suddetto generale fraintendibile per natura. Il generale viene spesso equivocato, ergo è lecito affermare che Vannacci è un generale equivoco.

Come tutti sapete il generale si candida alle Europee grazie a quel genio di Salvini che vuole sfruttarne l’equivoca popolarità. Poniamoci la domanda vera: perché un troglodita come il Vannacci ha tanto successo? Prima però non vorrei essere frainteso, per il vocabolario il troglodita è un abitatore delle caverne, quindi non c’è nulla di male, non è un’offesa, le caverne possono essere anche platoniche, è quasi un complimento se ci pensate bene.

Dicevamo, perché il troglodita equivocabile Vannacci ha tanto successo? Ve lo spiego con un esempio: l’altro giorno stavo facendo la spesa in un supermercato, un anziano signore ha urtato una signora dai tratti orientali, la signora gli ha detto “Potrebbe anche chiedermi scusa” e il signore anziano ha così replicato “Non rompere i cogli*ni, tornatene al tuo Paese” e la signora dai tratti orientali gli ha risposto “Questo è il mio Paese”.

Ecco, abbiamo individuato l’elettore tipo dell’equivoco Vannacci, non è tanto la maleducazione dell’anziano a colpire ma quel “torna al tuo Paese”. C’è tutto il Vannacci pensiero in questo concetto. C’è il concetto di Patria, ma una patria asfittica, soffocante, somatica, non tanto una patria ma un ghetto, un filo spinato, un recinto, una patria proverbiale “moglie e buoi dei paesi tuoi”.

“Per la patria darei la mia vita e quella dei miei figli”, parole non equivocabili questa volta, parole dell’equivocabile inequivocabile Vannacci. “Signor generale” ora mi rivolgo direttamente all’equivoco generale, “non è necessario che lei dia la sua vita per la patria, ci accontentiamo di un grammo di intelligenza, se ne è provvisto”.

Che ci volete fare? Vannacci è un uomo di classe. In un mondo dove tutto è fluido, anche la sessualità, un uomo come Vannacci fa presa sui cervelli più statici e deboli, un uomo è un uomo e deve
fare l’uomo, una donna è una donna e deve fare la donna, basta con queste confusioni! Vannacci vuole mettere una divisa anche al sesso, e si sa: il fascino della divisa è forte! E un generale deve fare il generale, un Vannacci deve fare il Vannacci. In Italia più le spari grosse e più hai successo. Vi ricordate di Berlusconi? Ogni giorno ne tirava fuori una, ricordo la più bella di tutte: “Mussolini non ha mai ucciso nessuno”.

Perché fanno questo? La risposta è fin troppo semplice: l’importante è fare parlare di sé, sulla stampa, tra i tavolini di un bar, alle feste, nei circoli e così via. Lo sappiamo, l’italiano medio è reazionario, superficiale, ignorante, buoi dei paesi tuoi, l’italiano medio è mediocre ma senza nulla di aureo, l’italiano medio non ha il pollice opponibile ma il medio opponibile, l’italiano medio è talmente triste e vuoto che può rispecchiarsi nel volto di un Vannacci qualsiasi.

Non c’è solo questo ovviamente, dicendo scempiaggini e balordaggini di ogni tipo, non si fa solo parlare di sé, ci si macchiettizza, si diventa delle macchiette, dei personaggi da operetta, la violenza e la cecità di certe affermazioni (sarebbe meglio chiamarle negazioni) si perde in una sorta di atmosfera cabarettistica, si diventa in qualche modo “simpatici”, “comuni”, “popolari”, in sostanza: dei buffoni di corte.

Solo che non siamo alla corte degli Estensi, ma alla corte degli equivoci e della stupidità più bieca e insolente. Così Mussolini
diventa uno statista e un pedofilo è solo un uomo che “ama i bambini” come l’etimologia ci suggerisce, ma se Girolimoni poi risultò innocente non si può dire la stessa cosa del nostro Vannacci: non ci troviamo davanti a uno sprovveduto come potrebbe sembrare a prima “svista”.

Vannacci e Salvini sanno benissimo a che elettorato si rivolgono e lo lusingano con ogni mezzo, senza vergogna, l’importante è fare colpo, centrare il bersaglio, se la prendono col fantomatico “pensiero unico” portando alla ribalta popolare il loro “unico pensiero”. E come mai questi esseri monocerebrali sono addirittura equivocabili? Perché fa parte del gioco delle parti, è tutto un teatrino, il famoso teatrino della politica, un varietà senza varietà dove al posto dei pomodori si lanciano voti.

E poi non dimentichiamocelo: c’è la guerra! Il mondo è in guerra e un generale fa sempre comodo, anche se si chiama Vannacci; vogliono mettere la divisa alle nostre effusioni sessuali, vogliono mettere la divisa ai nostri cervelli, vogliono uniformarci, vogliono metterci sull’attenti, e noi dobbiamo proprio stare attenti, molto attenti, perché il fascismo degli italiani non muore mai, purtroppo. Il fascismo è eterno, ma anche la Resistenza. Siamo uomini o caporali?

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