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Ecco le 3 cose da non fare quando si è davanti ad un cane inferocito: “Non conta la razza, tendenzialmente è colpa dell’essere umano”

Ecco tre minimi consigli di fronte ad un possibile assalto di un cane o di un altro animale come un orso o un lupo

di Davide Turrini

Rimanere prima immobili poi fare qualche passo laterale, braccia lungo i fianchi e mai incrociate, e soprattutto evitare di incrociare lo sguardo con l’animale. Ecco tre minimi consigli di fronte ad un possibile assalto di un cane o di un altro animale come un orso o un lupo. Sono i consigli che l’educatore cinofilo Simone Parrinello rilasciava al sito Today.it dopo che a febbraio scorso a Roma un runner venne sbranato da tre rottweiler. Parole che tornano di attualità dopo che due pitbull hanno aggredito uccidendolo un neonato di 15 mesi a Eboli, in provincia di Salerno.Tendenzialmente la responsabilità è dell’essere umano”, spiegava Parrinello, “e non è una questione di razze: penso che ogni padrone dovrebbe seguire un corso per capire cosa significa stare con un cane, un corso che aiuti a sviluppare quella sensibilità di base nel capire quali sono i bisogni del cane che poi variano da soggetto a soggetto”.

L’educatore cinofilo suggeriva poi alcuni pratici consigli se ci si ritrova in situazioni simili e pericolose. “I comportamenti corretti sono purtroppo controintuitivi, ovvero l’esatto contrario di quello che facciamo spontaneamente. Bisogna reagire solo se messi alle corde (…) se dei cani vengono verso di noi con fare aggressivo la cosa migliore da fare è fermarsi e immobilizzarsi”.

Secondo consiglio: evitare di sbracciarsi, perché si diventa subito un bersaglio. A tal proposito se si ha addosso uno zaino o una borsa lo si può lanciare lontano e vedere se il cane si distrae da noi e lo rincorre. “Un’altra cosa che si può fare è iniziare a muoversi lentamente evitando lo scontro frontale e mettendosi in una posizione laterale rispetto all’animale e tenendo le mani lungo i fianchi senza sbracciare o incrociando le braccia, mostrando una chiusura che potrebbe essere letta come una preparazione allo scontro”. “Infine – chiosava Parrinello – non bisogna mai incrociare lo sguardo: nel mondo della comunicazione canina, girare lo sguardo rientra in quelli che vengono definiti segnali calmanti, è una gestualità che i cani utilizzano tra loro, ma possiamo applicarla anche a noi”.

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