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Niente scorta per il principe Harry e Meghan, la giustizia inglese è irremovibile: “Deve ricevere un grado di protezione diversa”

Questo smacco comprometterà il desiderio di riconciliazione e di riavvicinamento a casa manifestato da Harry negli ultimi mesi?

di Antonella Zangaro

Harry si metta il cuore in pace: le scelte radicali hanno delle conseguenze e la sua decisione di lasciare la corona per vivere in California ha comportato la perdita della scorta a spese del governo inglese. Le regole sono regole e chi non fa parte dei membri attivi che lavorano per la family reale deve rinunciare a diritti l, non più acquisiti, come quello alla sicurezza pagata dai contribuenti. La scommessa di Harry che aveva mandato in tribunale il governo è persa, la corte inglese lo scorso febbraio aveva già stabilito che la sua causa contro il ministero dell’Interno era perduta e che qualora avesse fatto ritorno nel suo Paese si sarebbe dovuto pagare la scorta di tasca propria. La novità di questa settimana è che ora il sistema giudiziario britannico ha chiuso al principe ribelle ogni possibilità di fare appello a questa decisione.

Il punto è che finché Harry e Meghan hanno vissuto nel Regno e hanno avuto parte attiva nelle attività per conto della Corona, così come aveva immaginato la regina Elisabetta II quando aveva accolto la moglie americana in famiglia, la coppia aveva pieno diritto alla protezione offerta dalla sicurezza messa a disposizione dallo Stato. Dal 2020, però, quando la coppia ha rinunciato a questo status scegliendo una vita libera a Montecito, ha perso anche i privilegi annessi e connessi. E’ dunque un brutto risveglio per il principe ribelle che ultimamente lancia continui ramoscelli di ulivo all’indirizzo di casa per cercare di riconciliarsi con il padre malato ed il fratello infuriato con lui.

La commissione esecutiva del governo per la protezione dei reali e delle figure pubbliche (Ravec) ha determinato la sua sentenza e stabilito che Harry deve ricevere “un grado di protezione diversa”, ha riferito Sky News dando conto dell’ultimo atto del lungo braccio di ferro ingaggiato dal duca del Sussex che, oggi più che mai, vuole tornare spesso in patria per stare vicino ad una famiglia piegata dalle brutte notizie legate alla salute di re Carlo III e di Kate Middleton. Mandando avanti voci di corridoio, lo stesso Harry aveva provato a sondare il terreno per capire se ci fossero margini per accogliere la sua disponibilità a tornare anche attivo per la corona decimata dalla “spending review” voluta dal sovrano e dalle condizioni di salute dei suoi membri di spicco. Questo tassello legale, di non poco conto, renderà la sua decisione più complessa e senza dubbio genererà resistenze a casa da parte di Meghan, da sempre ossessionata insieme al marito dalla necessità di garantire sicurezza a loro e ai due bambini, per non ripetere la drammatica fine che portò via la madre dei principi di casa Windsor, a Parigi, nel 1997, sotto al ponte dell’Alma.

Harry, infatti, non ha mai fatto mistero della convinzione di considerare la madre, Lady Diana, la vittima di un incidente che poteva essere evitato se anziché gli uomini di Al Fayed, avesse avuto accanto la scorta dei reali. Ma anche allora, essendo la principessa del Galles uscita dal gruppo dei reali attivi per la corona, aveva perso ogni diritto alla scorta ufficiale. Questo smacco comprometterà il desiderio di riconciliazione e di riavvicinamento a casa manifestato da Harry negli ultimi mesi?

Niente scorta per il principe Harry e Meghan, la giustizia inglese è irremovibile: “Deve ricevere un grado di protezione diversa”
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