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“Sembravano due vampiri, cercavano cibo”: un testimone incontrò la vittima del delitto di Aosta

“Sembravano due vampiri, cercavano cibo”: un testimone incontrò la vittima del delitto di Aosta
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“Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due ragazzi erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo”. Così un testimone racconta alla Stampa di aver incontrato la ragazza trovata morta in una chiesa abbandonata a La Salle, in Valle d’Aosta, pochi giorni prima della scoperta del cadavere. Il corpo della giovane, scoperto da alcuni escursionisti, presentava ferite all’addome e un profondo taglio al collo: gli inquirenti indagano per omicidio e sono alla ricerca di un ragazzo con cui la vittima era stata avvistata in paese. Ora un abitante del posto, già sentito dagli investigatori, racconta l’incontro con i due al quotidiano torinese: “Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne”.

Secondo il testimone sentito dalla Stampa, non è vero che i due si muovevano a bordo di un camper bordeaux, come affermano le ricostruzioni diffuse finora: “Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo”, dice all’inviato Niccolò Zancan. Per andare dove? “Al Famila, il supermercato è poco più avanti su questa stessa strada. E non li ho visti soltanto io quel giorno, ma una persona che conosco li ha visti anche al ritorno: quando sono scesi dal pullman proprio all’altezza del sentiero che porta alla chiesetta. Avevano le borse della spesa“. Chi parlava? “Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano”. Cosa altro ricorda? “Che lui era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droghe. Con me è stato gentile. Io non credo che l’abbia uccisa”.

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