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Dopo gli Ufo, scatta l’allarme per gli “USO”: “Gli alieni possono nascondersi negli Oceani con grandi imbarcazioni luminose. E’ una minaccia invisibile”

Ne ha scritto il Telegraph alcuni giorni fa riportando le considerazioni del contrammiraglio e oceanografo Tim Gallaudet

di F. Q.
Dopo gli Ufo, scatta l’allarme per gli “USO”: “Gli alieni possono nascondersi negli Oceani con grandi imbarcazioni luminose. E’ una minaccia invisibile”

Per le tracce aliene basta osservare il cielo. Ora guardiamo anche nelle profondità del mare. Ne ha scritto il Telegraph alcuni giorni fa riportando le considerazioni del contrammiraglio e oceanografo Tim Gallaudet. Nel libro scritto per il think tank della Sol Foundation, l’autore afferma che gli oggetti sommergibili non identificati (USO) necessitano di attenzione urgente. L’ammiraglio americano in pensione ha messo in guardia sul fatto che i sottomarini non identificati rappresentano una “vera minaccia” per la sicurezza marittima internazionale. Gallaudet ha anche affermato che queste “grandi imbarcazioni luminose” potrebbero nascondersi nelle profondità inesplorate dei nostri oceani. “Abbiamo meno ricerche sugli UAP e sugli USO transmediali di quanto in realtà dovremmo. Queste anomalie sottomarine mettono a repentaglio la sicurezza marittima degli Stati Uniti, che è già indebolita dalla nostra relativa ignoranza sull’oceano globale”.

Gallaudet segnala che la ricerca oceanica dovrebbe “essere elevata a priorità nazionale”. L’ex ufficiale militare americano ha detto che questi oggetti sconosciuti a volte possono viaggiare nelle acque profonde dell’oceano senza mai emergere. Gallaudet si è soffermato anche su un’altra “minaccia in gran parte invisibile: la rete mondiale di cavi sottomarini che forniscono la spina dorsale della comunicazione globale e del trasferimento di informazioni”. “Questo vasto complesso di infrastrutture dei fondali marini è alla base del commercio globale, della prontezza militare e della logistica, e di Internet stesso. A dire il vero, questa minaccia e le altre sopra delineate dipingono un quadro problematico per la sicurezza marittima”, ha concluso.

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