Era l’aprile del 2022 quando il filologo e storico Luciano Canfora, durante un incontro con gli studenti del liceo scientifico Fermi di Bari, ha definito Giorgia Meloni “una neonazista nell’animo”. Era stata immediata la reazione delle leader di Fratelli d’Italia che ha minacciato azioni legali: “Lo querelo”, ha scritto Meloni in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. E dall’intervento sui social Meloni è passata ai fatti. La procura ha chiesto così la citazione diretta in giudizio per Canfora e l’udienza predibattimentale si terrà il 16 aprile prossimo. Il professore emerito dell’Università di Bari è accusato di diffamazione ai danni di Giorgia Meloni, che pochi mesi dopo quell’incontro in Puglia è diventata presidente del Consiglio.

A solidarizzare con lo storico sono circa trenta associazioni e organizzazioni e oltre 250 cittadini e cittadine che hanno firmato un appello. Il giudizio di Canfora “sulle idee e sui sentimenti dell’on. Meloni – puntualizzano i firmatari – va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria”. “Desideriamo manifestare la nostra piena solidarietà con Luciano Canfora – concludono i sottoscrittori del documento – non soltanto perché stimiamo profondamente la sua levatura di studioso, ammiriamo la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile, ma anche perché siamo consapevoli che il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dall’on. Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione“.

Tra le organizzazioni, sottoscrivono il documento i sei comitati provinciali dell’Anpi pugliese, l’Araci Puglia e Bari-Bat, la Cgil Puglia e Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, partiti politici e associazioni politico-culturali, le organizzazioni studentesche riunite a livello regionale nella Rete della Conoscenza. Tra le firme individuali compaiono il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, la segretaria regionale Cgil Gigia Bucci e il segretario della Camera del Lavoro di Bari Domenico Ficco, il presidente regionale Arci Francesco Digregorio, don Angelo Cassano, l’ex presidente della provincia Gianvito Mastroleo, il regista Carlo Bruni, l’ex sindaca Daniela Mazzucca, l’ex rettore Corrado Petrocelli, i docenti universitari Nicola Colaianni, Lea Durante, Luisa Giorgio, Domenico Mugnolo, Mario Spagnoletti, Ferdinando Pappalardo, Pasquale Voza, la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi Antonella Morga.

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