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Miliardario spende 20 milioni di dollari per costruire una villa in cima a un grattacielo, ma ora non può viverci: la storia di Vijay Mallya

L'uomo, tra i miliardari più ricchi del Paese, ha commissionato la costruzione di una "villa nel cielo" posta in vetta a un grattacielo di 33 piani nella città di Bangalore ma non ci ha mai messo piede e, allo stato attuale, non può andare a viverci

di F. Q.

Sta facendo il giro del mondo la notizia dell’ultima “impresa” di Vijay Mallya, magnate indiano del settore delle bevande alcoliche. L’uomo, tra i miliardari più ricchi del Paese, ha commissionato la costruzione di una “villa nel cielo” posta in vetta a un grattacielo di 33 piani nella città di Bangalore ma non ci ha mai messo piede e, allo stato attuale, non può andare a viverci. Il motivo? Sulla sua testa pende un’accusa di frode milionaria. Ma andiamo con ordine.

Questa abitazione, unica nel suo genere, spicca non solo per l’altezza impressionante, circa 120 metri dal suolo, ma anche per le sue caratteristiche lussuose: quasi 4000 metri quadrati su due piani, arricchiti da un eliporto, giardini, una piscina a sfioro e una terrazza panoramica. “È stata una sfida costruire la villa su un’enorme trave a sbalzo a quell’altezza, ma è stato fatto tutto in sicurezza, così come era stato concepito in origine”, ha raccontato ai media Irfan Razac, presidente della Prestige Estates Projects, una delle società coinvolte nel progetto. La “villa nel cielo”, il cui valore è stimato intorno ai 20 milioni di dollari, rappresenta un vero e proprio simbolo di lusso estremo ma presto potrebbe diventare un emblema dello spreco di denaro in un Paese in cui il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà è tra i più alti al mondo.

Il sogno di Mallya di vivere “ad un passo dal cielo” potrebbe infatti restare tale a causa del suo attuale status legale: nel marzo 2016, il magnate ha dovuto lasciare l’India, rifugiandosi nel Regno Unito a seguito di un’accusa di frode che supera il miliardo di dollari. Al momento della sua partenza, la villa era ancora in fase di costruzione e i media indiani hanno seguito da vicino l’evoluzione della situazione. La richiesta di estradizione da parte dell’India ha sollevato questioni diplomatiche, con numerosi incontri tra i due Paesi per discutere del caso. In caso di ritorno in patria, per Mallya attualmente si prospetta infatti uno scenario lontano anni luce dal lusso della sua “villa nel cielo”: il magnate si troverebbe costretto ad affrontare la giustizia, con il carcere come unica residenza ad attenderlo.

La storia di Vijay Mallya, dalla vetta del successo nel mondo degli affari al centro di controversie legali internazionali, riflette le complesse dinamiche tra ricchezza, potere e responsabilità. La sua “villa nel cielo” a Bangalore resta un simbolo di ciò che il denaro può comprare, e di ciò che non può: la libertà di godersi tali lussi quando si è in fuga dalla legge.

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