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Csm, nominati i nuovi vertici della Scuola della magistratura: c’è l’ex presidente della Consulta Sciarra. Ma sul suo nome la destra si astiene

Csm, nominati i nuovi vertici della Scuola della magistratura: c’è l’ex presidente della Consulta Sciarra. Ma sul suo nome la destra si astiene
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Silvana Sciarra, ex presidente della Corte costituzionale, è stata eletta nel comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura, l’ente responsabile della formazione e dell’aggiornamento professionale di giudici e pm italiani. A deciderlo è stato il plenum del Csm, approvando, nella seduta di mercoledì, la proposta formulata a gennaio dalla Sesta Commissione. Il via libera, però, non è arrivato all’unanimità. Sulla delibera si sono astenuti quattro consiglieri laici eletti in quota centrodestra: Daniela Bianchini e Felice Giuffré (FdI), Claudia Eccher (Lega) ed Enrico Aimi (Forza Italia).

Sul nome della 75enne giuslavorista, infatti, si era consumato uno stallo già in Commissione: i laici di maggioranza, che la considerano troppo progressista (era stata proposta come giudice costituzionale dal Pd) avevano posto a lungo un veto, paralizzando l’intesa. Alla fine la proposta era passata con l’astensione di Eccher e dei due togati della corrente conservatrice, Magistratura indipendente, che in plenum invece ha votato a favore. Sciarra sarà con ogni probabilità la prossima presidente della Scuola: finora, infatti, al vertice dell’ente si sono succeduti sempre ex presidenti della Consulta (nello specifico Valerio Onida, Gaetano Silvestri e Giorgio Lattanzi). A decidere, con un’elezione interna, sarà il comitato direttivo.

Nella stessa seduta il plenum di palazzo dei Marescialli ha approvato anche la proposta di nomina dei sei componenti magistrati dell’organo di propria spettanza: si tratta dei consiglieri di Cassazione Andrea Chiesi, Roberto Conti, Loredana Nazzicone e Vincenzo Sgubbi, del pm fiorentino Fabio di Vizio e del giudice della Corte d’Appello di Milano Roberto Peroni Ranchet. Sulla lista i sette laici di centrodestra hanno espresso voto contrario, insieme al togato indipendente Andrea Mirenda, mentre si sono astenuti i togati progressisti Roberto Fontana e Mimma Miele. Già a dicembre, invece, il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva nominato i cinque membri di propria competenza: i due professori Stefano Dorigo (Firenze) e Mauro Paladini (Milano-Bicocca), l’avvocato Pier Lorenzo Parenti e l’ex magistrata Ines Maria Luisa Marini (già presidente della Corte d’Appello di Venezia).

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