Televisione

Massimo Giletti: “Ho invitato Fabio Fazio a ‘La tv fa 70’ ma mi ha detto no, ci sono rimasto male. Per ora sono solo in prestito in Rai. Poi si vedrà”

Archiviata la parentesi di La7 e di “Non è l'Arena”, il conduttore torna a casa con uno speciale dedicato al 70esimo compleanno della televisione e della Rai. Tantissimi gli ospiti ma c'è stato un no “illustre”

di Andrea Conti

Dopo il divorzio burrascoso con La7, Massimo Giletti torna in Rai mercoledì 28 febbraio alle 21.30 su Rai 1 on “La tv fa 70”. Uno speciale sul compleanno della Rai che ha iniziato le sue trasmissioni il 3 gennaio 1954. Tanti gli gli artisti che prenderanno parte alla serata per i festeggiamenti: Amadeus, Carlo Conti, Antonella Clerici, Fiorello, Paolo Bonolis, Alberto Angela, Giancarlo Magalli, Maria De Filippi, Noemi, Giorgia, Francesco Gabbani, Serena Rossi, Marisa Laurito, Claudia Gerini, Angelina Mango, Piero Chiambretti, Francesca Fagnani, Nina Soldano, Andy Luotto, Gaia, Vito Molinari e Colapesce e Di Martino. Oltre ai due “padri” Pippo Baudo e Renzo Arbore. Ci sarà un omaggio al talk show e al suo inventore Maurizio Costanzo e poi anche gli interventi di Bruno Vespa, Enrico Mentana, Iva Zanicchi e Simona Ventura. Ma ci sono anche assenti “illustri” come Fabio Fazio. “Lo avrei voluto nel programma – ha spiegato Giletti durante la conferenza stampa di presentazione – e gli ho scritto. Penso sia un personaggio importante per la tv e mi sarebbe piaciuto raccontare la sua qualità e bravura. Non ha accettato mi ha lasciato amareggiato umanamente, perplesso, peccato”.

Quello di Giletti è un ritorno a casa, ma è solo un piccolo passo in avanti. “Per ora con la Rai è un rapporto in prova poi si vedrà a maggio a giugno. – ha spiegato riferendosi anche ai nuovi palinsesti – Ho un paio di progetti che spero di concretizzare in questi due mesi. Spero di farlo, dove ancora non lo so. Credo anche sia veramente prematuro parlare di un ritorno de L’Arena, che è un format Rai, e di tutto il resto. Ci sarà un cambio di dirigenza, bisognerà vedere cosa accadrà”. L’obbiettivo è quello di scardinare il linguaggio in tv: “La fede mi tiene spesso in piedi. Ma penso che in tv ci voglia l’anti-liturgia. Ci vuole coraggio. Sono andato in Russia, non ho esitato ad andare un Ucraina. Ho sentito l’odore della morte. Se si va in quei posti si racconta in modo diverso la verità”.

Ripensando all’esperienza a La7 Giletti ha spiegato: “Il Massimo di qualche anno fa avrebbe detto: non ho fatto errori. Oggi anche nelle esperienze negative credo sia importante migliorare se stessi. Quando lasciai la Rai piansi, raccontavo una sofferenza nonostante fossi approdato a La7 che mi capiva”. E infine: “Mi auguro che la politica capisca come sia importante creare gruppi di lavoro che abbiano come riferimento il contenuto del prodotto, non il controllo. Dando anche voce a chi la pensa lontano dalle nostre idee politiche”.

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