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Bimbo di 9 anni vive da solo per due anni e nessuno si accorge di nulla: la madre lo ha abbandonato per andare a vivere con il compagno

Ora la madre, una donna di 39 anni, è stata condannata per negligenza nei confronti di minore dal tribunale di Angoulême, in Francia

di Simona Griggio

Abbandonato dalla madre andata a vivere altrove con il compagno, un bambino ha vissuto da solo per due anni, dai 9 agli 11, procurandosi il cibo dove capitava e andando a scuola come se niente fosse. Accade in Francia, a Nersac, antica cittadina del dipartimento di Charente nella regione della Nuova Aquitania. Un posto che ispira serenità e quiete.

Difficile immaginare in quel contesto una situazione estrema come quella vissuta da un bimbo di soli nove anni: lasciato a sé stesso senza luce, riscaldamento, sostegno alimentare sicuro e quotidiano. Ora la madre, una donna di 39 anni, è stata condannata per negligenza nei confronti di minore dal tribunale di Angoulême. Dovrà indossare un braccialetto elettronico per sei mesi. Ecco la ricostruzione dei fatti secondo le indagini. Nel 2020 la donna, madre del bimbo che allora aveva nove anni e frequentava la sesta elementare, si trasferisce in una nuova abitazione a pochi chilometri di distanza con il compagno. Decide di non portare il figlio con sé.

Tuttavia si prende cura di lui di tanto in tanto, andando a trovarlo in scooter per dargli del cibo. Il bambino, nato da una precedente relazione, rimane per due interminabili anni, fino al 2022, senza l’apporto quotidiano della madre che ne ha la custodia. Nessuno che gli racconti una fiaba, nessuno che lo metta a letto, nessuno che gli cucini un piatto. Quel che è peggio: senza cibo sufficiente. Lasciato a se stesso, il bambino impara a vivere come fosse autonomo. Trova le sue modalità di sopravvivenza: impara a procurarsi ogni giorno qualcosa da mangiare per non patire la fame, a scaldarsi per non soffrire il freddo di inverno, a non avere paura del buio. L’appartamento dove vive, infatti, non ha né riscaldamento né elettricità.

La sua è una storia che tocca il cuore: di coraggio e resilienza. Il piccolo si nutre principalmente di snack, biscotti, scatolette e ortaggi sottratti dall’orto dei vicini di casa. Specialmente di pomodori freschi. Quando fa freddo si raggomitola sotto strati di coperte, quando ha paura si fa forza da solo. Tutti i giorni si lava con acqua fredda. Soprattutto non salta la scuola. Fa i compiti, è talmente attento e da essere considerato un allievo molto brillante. Nonostante la sua vita per due anni sia ogni giorno una sfida, si presenta in classe con il sorriso e di buon umore come se tutto fosse normale.

Tanto che la scuola non si accorge di nulla. “Era sorridente, un ottimo studente, sempre pulito, educato… sfido chiunque a capire che vivesse abbandonato a se stesso”, ha sostenuto Barbara Couturier, sindaco di Nersac. Ma alcuni compagni di scuola, però, avevano cominciato a sospettare già da un po’: “Ha detto ai compagni che mangiava da solo e prendeva l’autobus da solo”, ha rivelato uno studente a TF1. E poi anche i vicini di casa, che vedevano spuntare il suo visetto di bimbo alla finestra e ogni tanto gli davano qualche prodotto dell’orto, hanno cominciato a dubitare che ci fosse qualcuno ad accudirlo in pianta stabile. Dalle loro dispense esterne sparivano scatolette, biscotti e altri prodotti.

Così si sono allarmati e hanno chiamato la gendarmeria. Come si è presentata la situazione alle forze dell’ordine? Il sospetto è stato subito confermato dalla realtà. Arrivati sul posto i gendarmi hanno trovato il frigo vuoto e nessun segno di presenza adulta. Nemmeno un vestito. Il bimbo viveva da solo senza acqua calda, luce elettrica, riscaldamento e cibo. Una situazione davvero assurda, che ha richiesto tanto spirito di adattamento, determinazione e intelligenza per poter sopravvivere. Per non crollare neppure davanti ai maestri e ai compagni di classe. Anzi, facendo sempre i compiti ed eccellendo. Un piccolo eroe che ci ricorda i romanzi dell’’800. Oggi il bambino è affidato per un anno a una nuova famiglia. Rifiuta di incontrare la madre che è andata a trovarlo due volte nell’ultimo anno.

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