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Tornano i Subsonica con Realtà Aumentata: “Ci siamo chiesti se fosse necessario continuare a fare musica insieme. La risposta è uno dei nostri album più belli”

Scenari apocalittici, denuncia sociale e politica, l'attacco alla transfobia, le relazioni tossiche, la chiusura e sostituzione etnica ma tanto altro. Un coraggio invidiabile da artisti con alle spalle quasi 30 anni di carriera e da chi ha visto tutto, dato tutto, ma non si accontenta, anzi rilancia

di Andrea Conti

Boosta lo dice scherzando, ma non troppo, suggerendo un titolo dopo l’incontro in occasione dell’uscita del disco: “I Subsonica ci servono”. Ed è così, tocca dargli ragione. Nel loro ultimo disco “Realtà Aumentata”, che arriva a cinque anni dal precedente, la band sposta l’asticella non solo con la musica elettronica ma anche con i temi. Scenari apocalittici, denuncia sociale e politica, l’attacco alla transfobia, le relazioni tossiche, la chiusura e sostituzione etnica ma tanto altro. Un coraggio invidiabile da artisti con alle spalle quasi 30 anni di carriera e da chi ha visto tutto, dato tutto, ma non si accontenta, anzi rilancia.

Realtà Aumentata” dei Subsonica (Samuel alla voce, cori – Boosta alle tastiere, programmazione, cori – Max Casacci alle chitarre, programmazione, cori – Ninja alla batteria, programmazione, percussioni – Vicio al basso, basso fretless) è il decimo album in studio della band. Dopo aver lanciato i singoli “Pugno di Sabbia”, “Mattino di Luce” e “Adagio” che fa parte della colonna sonora originale dell’omonimo film di Stefano Sollima, la band ha tentato anche la carta di Sanremo, ma non è andata in porto. Poco importa, c’è un disco da promuovere e un tour da lanciare che partirà il 3 aprile dal PalaUnical di Mantova e stupirà, come sempre i Subsonica fanno, con effetti speciali.

Ci siamo ritrovati dopo un bel po’ di tempo con una pandemia in mezzo – ha raccontato Samuel -, ognuno ha fatto anche il proprio percorso artistico solitario… Insomma ci siamo chiesti se era necessario che i Subsonica continuassero a far musica. La rispostà è stata che ‘Realtà aumentata‘ è uno dei nostri album più belli. Abbiamo tantissimi anni di vita insieme e ci sta che ci sia stato un momento critico per la band. Così ci siamo rigenerati, guardati in faccia e siamo ripartiti con l’entusiasmo del primo disco”. Max Casacci ha aggiunto: “Con quasi 30 anni di storia alle spalle è naturale entrare a far parte di un tessuto umano più intimo, di quelli che si possono creare in una famiglia. Non è stato un album facile, prima di rimetterci in moto con una nuova scrittura abbiamo prima verificato se volevamo farlo veramente, così è stato. Ho visto una band capace di orientarsi senza confini in un mondo dove non essendoci punti di riferimento è possibile smarrirsi”. Infine Boosta ha sottolineato l’importanza di far musica anche a chi li segue da anni: “Difficile dimenticarsi delle persone che ti hanno sorriso, offerto caffè o più semplicemente ti hanno scritto delle mail ringraziandoti per aver segnato, musicalmente, le loro vite”.

Uno dei brani più intensi, che tra l’altro è stato lanciato come singolo, è “Mattino di luce”. Protagonista è una persona che decide, contro la famiglia e contro tutti, di ascoltare il proprio corpo e intraprendere un percorso di trasformazione. Un brano importante che si scaglia anche contro i pregiudizi, i dogmi e la transfobia: “Ci sembrava urgente – ha spiegato a FqMagazine Casacci – porre la questione in un contesto culturale e in una società, come quella che viviamo nel nostro Paese, legata ai tradizionalismi e al passato. Ci siamo documentati, non avendo una esperienza diretta, sulle persone trans e abbiamo raccontato quello che per noi è importante e che ricorre in molte nostre canzoni: il concetto di trasformazione e metamorfosi. Avremo comunque modo di approfondire questo tema con varie testimonianze che pubblicheremo sui nostri social”.

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