La stagione influenzale ha superato il picco e il numero di casi ha cominciato a scendere. Lo rivela il bollettino del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità. Nella prima settimana del 2024 sono state quasi 980mila le sindromi simil-influenzali, circa 100mila in meno rispetto ai 7 giorni precedenti, quando si è registrato il massimo stagionale con un’incidenza di 18,3 casi ogni mille abitanti, un valore record mai raggiunto nelle stagioni precedenti. “È fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane”, avverte Anna Teresa Palamara, a capo delle Malattie Infettive dell’Iss. Intanto calano anche tutti gli indicatori sul Covid, mentre Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, commenta: “Meno male che è stato raggiunto il picco dell’influenza, perché se continuavano a crescere i casi il sistema sanitario nazionale saltava per aria. Siamo in una fase di plateau, ma molto alta e questo non ci rende proprio tranquilli. Anche solo aver raggiunto il picco è positivo, ma ora ci sarà una fase di stabilizzazione e non siamo fuori dalla circolazione dei virus influenzale. Ci vorrà del tempo per avere un ritorno alla pressione normale sui pronto soccorso”, ha spiegato all’Adnkronos.

La curva della stagione influenzale quindi ha fermato la sua corsa verso l’alto. Secondo l’ultimo bollettino, nella settimana compresa tra l’1 e il 7 gennaio l’incidenza delle sindromi simil-influenzali si è attestata a 16,5 casi per mille persone, in calo rispetto ai 18,3 della settimana precedente. I dati dell’Iss confermano che quella in corso è una delle stagioni più intense mai registrate: da ottobre sono stati 7,8 milioni gli italiani messi a letto dall’influenza. E quest’anno si potrebbero superare i 14 milioni di contagi della scorsa stagione, che è stata particolarmente intensa.

Nell’ultima settimana, i bambini sotto i 5 anni sono stati ancora i più colpiti con 33,6 casi ogni mille. Sono però anche la fascia della popolazione in cui si è registrato il calo maggiore, con una riduzione dell’incidenza di oltre il 30% rispetto alla settimana precedente. Numeri in calo anche nella fascia 5-14 anni. Stabili invece i contagi negli adulti e negli anziani. Scende pure la circolazione dei virus influenzali: nella prima settimana del 2024, è risultato positivo all’influenza il 34% dei campioni analizzati (era il 46% la settimana precedente). Tra i virus influenzali, risultano prevalenti quelli di tipo A, in particolare il sottotipo H1N1 pdm09. “Un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto”, afferma Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet. “Sono comunque possibili oscillazioni ‘al rialzo’, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole“. “Continuiamo a raccomandare le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della ‘coda’ della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti”, aggiunge Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss.

Covid – Quasi 21mila nuovi casi con un calo del 45,9% rispetto alla settimana precedente (38.737 casi); 355 deceduti con una flessione del 4,3% rispetto alla settimana precedente (371): questi i dati comunicati dal ministero della Salute in merito invece all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19, relativi alla settimana compresa tra il 4 e il 10 gennaio. Sono stati effettuati, precisa il ministero, 226.569 tamponi, -6,6% rispetto ai 242.518 della settimana precedente. Il tasso di positività, poi, è del 9,2% rispetto al 16% precedente. Quanto al tasso di occupazione in area medica al 10 gennaio è pari all’8,2% (5.131 ricoverati), rispetto al 10,1% (6.320 ricoverati) precedente. Infine il tasso di occupazione in terapia intensiva è pari al 2,4% (213 ricoverati), rispetto al 2,8% (246 ricoverati) del 3 gennaio.

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