Sarà precettazione per il settore dei trasporti. Alle 21.55 è partita la lettera con il provvedimento firmata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, fa sapere una nota del ministero per le infrastrutture e i trasporti. Lo scontro tra Salvini e i sindacati finisce quindi con una mossa mai esercitata prima nella storia della Repubblica – spiegano da ambienti sindacali – nei confronti di un’astensione dal lavoro che, nell’ottica di Cgil e Uil ma non della Commissione di garanzia, ha natura di generale. “È stata una riunione breve. Il ministro non ha fatto alcun tipo di apertura, noi abbiamo confermato la nostra posizione e che andremo avanti. Ha detto che partirà la precettazione”, ha spiegato il segretario organizzativo della Uil, Emanuele Ronzoni, al termine dell’incontro al Mit con il vicepremier durato circa mezz’ora. A breve, e certamente “entro la mezzanotte”, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti invierà la lettera formale per la riduzione dello sciopero del servizio di trasporto pubblico previsto venerdì 17 novembre a sole 4 ore, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già annunciato un ripensamento dopo le osservazioni del Garante.

La precettazione “è un atto politico gravissimo. Non c’è alcuna ragione oggettiva né di urgenza che motiva questo intervento ed è un esplicito attacco al diritto di sciopero, che non è un diritto del sindacato ma delle singole persone che lavorano. Confermiamo che lo sciopero ci sarà”. E “mettere in discussione questo diritto significa mettere in discussione la democrazia”, replica il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ospite di Il cavallo e la torre su Rai3. “È la prima volta nella storia del nostro Paese che un governo pensa sia possibile precettare il diritto di sciopero, tra l’altro sulla legge di Bilancio. Se necessario, se non arriveranno risultati, noi andremo avanti”.

“Siamo di fronte ad un silenzio assordante, e da questo punto di vista vorrei sapere se la posizione di Salvini è quella del governo, questo non l’ho ancora capito”, prosegue il leader della Cgil secondo cui la presidente del Consiglio “dovrebbe svolgere questa funzione” di fermare la precettazione: “Queste forzature mettono in discussione il diritto delle persone. Siccome la Meloni è venuta al nostro congresso per dire che lei è cresciuta nel conflitto e che non avrebbe mai messo in discussione il diritto alla contestazione. Oggi lo fa”.

Al vertice di oggi, passo tecnico verso la precettazione, i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri non si sono presentati. “Vogliamo tutelare i milioni di italiani che tutti i giorni hanno bisogno di viaggiare – ha invece spiegato Salvini in una nota – Vogliamo trovare un equilibrio tra diritto allo sciopero e diritto al lavoro e alla mobilità”. La precettazione comporta il richiamo in servizio mediante ingiunzione dei lavoratori del settore trasporti. “L’orientamento è consentirlo dalle 9 alle 12 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento”, ha spiegato in una nota il ministero guidato dal segretario della Lega. Il provvedimento che dispone la precettazione può essere giudizialmente contestato dai destinatari, con impugnazione davanti al Tribunale amministrativo entro un termine brevissimo, che peraltro non sospende l’immediata esecutività della disposizione. Il mancato adempimento da parte di sindacati e lavoratori comporta l’erogazioni di sanzioni pecuniarie di natura amministrativa.

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