I nubifragi di quest’estate hanno messo in ginocchio molte scuole secondarie di secondo grado del milanese e della città. All’istituto professionale “Pareto” di via Litta Modigliani, 320 studenti almeno fino a gennaio, non potranno andare in aula nella loro scuola ma sono stati trasferiti al professionale “Molaschi” di Cusano Milanino. Altrove si è riusciti a metter le pezze e a non creare troppo disagio agli studenti ma la città metropolitana conta un danno a causa delle piogge di circa 2,5 milioni di euro per interventi urgenti su una trentina di scuole. Così il Comune di Milano che ha registrato 377 segnalazioni di danneggiamenti per i quali ha stimato un investimento di 13.566.400,00 euro.

Un problema non di poco conto per l’ente di secondo livello che si occupa delle superiori del territorio: “Questi fondi – spiega a ilfattoquotidiano.it Roberto Maviglia, consigliere delegato per l’edilizia scolastica ed ex primo cittadino di Cassano d’Adda – sono stati ricoperti con il nostro bilancio anticipando dei soldi senza che lo Stato o l’Unione Europea ci dessero nulla per questo evento straordinario. E’ assurdo. Pensi che ogni anno alle città metropolitane viene chiesto un contributo straordinario per il risanamento della finanza pubblica dello Stato; nel 2023 per Milano è stato di 120 milioni di euro. Con questi soldi potremmo occuparci della manutenzione dei nostri tetti e non solo”. Maviglia ha fatto i conti: per ristrutturare tutti gli istituti che necessitano di un intervento servirebbero 300 milioni di euro ma fatti salvi i fondi del Pnrr e altri per la riqualificazione energetica ne mancherebbero la metà.

Il consigliere delegato ricorda che nelle casse di città metropolitana arrivano solo fondi dello Stato, dell’Ue, delle tasse automobilistiche per le spese correnti e il 5% della tassa sui rifiuti: “In questi anni – racconta l’ex primo cittadino di Cassano – abbiamo avuto sempre meno trasferimenti e di conseguenza gli interventi sulle manutenzioni delle scuole non sono stati sufficienti tant’è che son bastati due nubifragi per ridurci in questa situazione”.

Maviglia va oltre il Pnrr che alla città metropolitana di Milano ha dato una “boccata d’ossigeno” di 120 milioni di euro: “Il primo obiettivo , ovvero quello di svolgere ed aggiudicare tutte le gare d’appalto entro il 15 settembre è stato raggiunto senza ritardi, nelle prossime settimane partiranno tutti i cantieri ma io – spiega il consigliere delegato – pongo il tema del dopo Pnrr: dovremmo iniziare a pianificare i nuovi interventi; purtroppo il tema dell’edilizia scolastica non sembra proprio essere all’ordine del giorno”.

Un problema che conosce bene Alessandro Bocci, il dirigente del professionale “Pareto” che è composto da quattro palazzine, una dedicata agli uffici amministrativi e le altre alle aule: “La palazzina “C” – ci spiega il preside – è già inutilizzabile perché c’è in atto un intervento di 7,8 milioni di euro arrivati dal Pnrr ma con la pioggia di agosto anche la “B” è diventata inagibile a causa delle infiltrazioni dal tetto ove non sono mai stati fatti interventi nonostante le mie continue segnalazioni”.

Da inizio ottobre gli studenti che dovevano mettere piede alla palazzina B sono costretti ad andare fino a Cusano Milanino, quattro chilometri circa da via Litta Modigliani: la città metropolitana di Milano ha messo a disposizione gratuitamente per cinquanta giorni quattro bus che trasferiranno i ragazzi che ne avranno necessità ogni giorno. “Abbiamo preso questa decisione per evitare i doppi turni che avrebbero tenuto gli studenti a scuola fino alle dieci di sera”, dice Bocci.

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“Gli investimenti del Pnrr per gli Istituti tecnologici superiori? Così rischiano di essere inefficaci e difficilmente sostenibili”

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