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Accarezza un gatto randagio, questo lo morde e gli trasmette una malattia sconosciuta: ricoverato in ospedale, diventa un caso studio

Ora lui è guarito e i medici hanno scoperto che aveva contratto una malattia fino a oggi sconosciuta, riuscendo anche a individuare la terapia i cui risultati sono stati pubblicati ora su una rivista scientifica

di Simona Griggio

Viene morsicato da un gatto randagio, finisce al pronto soccorso e diventa un caso di studio. E’ una disavventura che non ha lasciato conseguenze, quella capitata a un uomo inglese di 48 anni. Ma la situazione era diventata pericolosa e non fosse stato per le cure mediche sarebbe anche potuta sfuggire di mano.
Ora lui è guarito e i medici hanno scoperto che aveva contratto una malattia fino a oggi sconosciuta, riuscendo anche a individuare la terapia i cui risultati sono stati pubblicati ora su una rivista scientifica. Se ne potrà far tesoro, e dovessero ripetersi episodi analoghi.

Il protagonista, animato dalle migliori intenzioni, voleva solo fare qualche carezza al micio che aveva incontrato per strada. Ma l’animale ha reagito in maniera inaspettata, affondando i denti sulle mani e sulle braccia. Morsi ripetuti. Le ferite nelle ore successive hanno iniziato a dolere sempre di più, convincendo il malcapitato a far visita al pronto soccorso del Cambridge University Hospital otto ore dopo.

Il primo intervento dei medici è stato di protocollo. Un richiamo di antitetanica poi le dimissioni, con la prescrizione di un antibiotico da prendere per bocca.
Niente da fare. Le dita delle mani e gli avanbracci hanno continuato a gonfiarsi e a diventare sempre più rossi. Nuova corsa in ospedale e nuova terapia, con un complicazione: l’uomo è allergico alla penicillina. E’ stato necessario subito un intervento chirurgico e la somministrazione di tre diverse forme di antibiotici per via endovenosa, in maniera da consentirgli di riprendersi completamente. E’ stata l’intuizione giusta e la situazione è tornata sotto controllo.
Subito dopo i medici hanno iniziato a interrogarsi. In un primo momento hanno ipotizzato di avere a che fare con una forma di streptococco legato alla meningite o all’occhio rosa (congiuntivite) o con altre infezioni conosciute.

Solo dopo tutti gli esami hanno capito di trovarsi di fronte a una specie di batterio fino a oggi mai studiato. E’ simile allo streptococco ed è del genere Globicatella. Piccoli microbi dei quali si sconoscevano fio a oggi solo due specie: il sanguinis, del sangue, che può infettare l’uomo. Poi c’è il e il sulfidifaciens, che colpsice gli animali: maiali, mucche e pecore.

Adesso tutto lo studio è stato pubblicato su Cdc Emerging Infectious Diseases, nel quale si legge: “Riportiamo una nuova specie di Globicatella che causa un’estesa infezione dei tessuti molli e tenosinovite in un uomo immunocompetente dopo lesioni da morso di gatto”. Aggiungono ancora: “Gli è stata somministrata vancomicina, ciprofloxacina e metronidazolo per via endovenosa, quindi è stato sottoposto a sbrigliamento e washout. Gli sono stati somministrati 5 giorni di doxiciclina orale e metronidazolo dopo l’intervento e si è ripreso completamente”.

Lo sfortunato protagonista non si è opposto che la sua esperienza diventasse pubblica, perché in futuro si sappia come affrontare eventuali casi analoghi. Infatti gli esperti annotano: “Il paziente ha fornito il consenso scritto e pienamente informato alla pubblicazione di questo caso, accompagnato da fotografie cliniche”. Scrivono ancora: “I gatti sono i serbatoi di infezioni zoonotiche e i loro denti lunghi e affilati predispongono a lesioni da morso dei tessuti profondi e l’inoculazione diretta della saliva felina comporta un alto rischio di infezione secondaria”. Quindi attenzione: è bellissimo assistere o anche solo coccolare i mici più sfortunati, quelli che vivono per la strada. Ma anche questo gesto così meritorio dev’essere affrontato con la giusta dose di precauzioni.

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