Ancora notizie economia per l’economia europea con gli indici Pmi (Purchase management index, gli indici che monitorano gli orientamenti dei responsabili aziendali degli acquisti) peggiorano più delle attese sia in Francia che in Germania. L’indice Pmi manifatturiero tedesco è sceso in luglio a 38,8 punti, contro stime di 41. I servizi si attestano a 52 da previsioni di 53,1 punti. Il composito cala a 48,3 dai 50,3 indicati dagli analisti. In Francia l’indice Pmi del settore manifatturiero di luglio cala a 44,5 punti rispetto al 46 previsto e stesso dato di giugno. Anche il pmi servizi è sotto le previsioni a 47,4 punti. Le stime indicavano 48 punti. Il dato composito scende a 46,6 (47,2 a giugno). È il calo maggiore da novembre 2020.

Nell’intera area euro il Pmi rimane sotto quota 50, spartiacque tra espansione e contrazione economica. Quello relativo alla sola manifattura si attesta a 42,7 punti valore che non si vedeva dai primi mesi della pandemia. Fuori dall’unione europea scendono anche gli indicatori del Regno Unito. Il manifatturiero si attesta a 45 punti dai 46,1 delle previsioni (46,5 giugno). I servizi scendono a 51,5 punti (53 le stime) rispetto al 53,7 del mese precedente. Il composito è a 50,7 (52,4 gli analisti) contro i 52,8 di giugno. La scorsa settimana Eurostat ha aggiornato il dato sul Pil della zona euro nel primo trimestre che risulta ora allo 0% rispetto al -0,1% indicato l’8 giugno scorso. L’area schiva quindi per ora la recessione (due trimestri di fila con il segno meno) ma nella sostanza cambia poco e gli ultimi indicatori segnalano un ulteriore deterioramento delle condizioni economiche dell’Ue.

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