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Manolo Portanova ingaggiato dalla Reggiana: è stato condannato a 6 anni in primo grado per stupro

Manolo Portanova ingaggiato dalla Reggiana: è stato condannato a 6 anni in primo grado per stupro
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È stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 6 anni per violenza sessuale di gruppo, ma Manolo Portanova continuerà a giocare a calcio in Serie B: il centrocampista è stato ingaggiato dalla Reggiana “a titolo temporaneo” dal Genoa. Una notizia che sta già facendo discutere, tanto che sui social c’è più di un tifoso della Reggiana che non ha gradito l’operazione e qualcuno si è già detto pronto a restituire l’abbonamento. Portanova non gioca una partita ufficiale di fatto dallo scorso dicembre, quando è stato messo praticamente fuori squadra dal Genoa dopo la condanna: a gennaio era stato vicinissimo a indossare la maglia del Bari, ma proprio la protesta dei tifosi aveva bloccato il trasferimento.

“In attesa del perfezionamento del trasferimento”, si legge nella nota della Reggiana, Portanova “verrà aggregato al club granata con nulla-osta da parte del club ligure. L’autorizzazione sarà valida fino al perfezionamento del contratto, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane“. Il calciatore quindi dovrebbe cominciare subito ad allenarsi con i nuovi compagni di squadra, mentre il suo procedimento giudiziario farà il suo corso: i legali del giocatore hanno già presentato ricorso in appello. Portanova può continua a giocare a calcio perché per la giustizia ordinaria è innocente fino a condanna definitiva, mentre non è stato sospeso dalla giustizia sportiva.

La giudice di Siena Ilaria Cornetti nelle motivazioni della condanna per violenza sessuale di gruppo a carico del calciatore e dello zio Alessio Langella ha evidenziato che “i rapporti sessuali sono stati ripetuti e in alcuni momenti contemporanei, la ragazza è stata colpita con schiaffi, ha riportato lesioni in termini di malattia organica e psichica“. Inoltre, anche quando ha chiesto dell’acqua o di poter chiamare un’amica, “non è stato dato seguito” alle sue richieste. I fatti risalgono alla notte fra il 30 e il 31 maggio 2021, quando in un appartamento del centro di Siena la ragazza, secondo quanto ricostruito nelle motivazioni della sentenza, “manifestò la propria volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo e di non volerne uno di gruppo con i quattro ragazzi“, volontà espressa “in modo ripetuto e inequivocabile“. Ma gli altri presenti – lo zio di Portanova e altri due giovani – sono entrati nella stanza: lei “si è bloccata, ha cercato di capire cosa stesse succedendo, ha chiesto e ha chiesto ancora che se ne andassero” via ma è stata abusata e “bloccata” con le braccia.

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