Il grande marchio di abbigliamento statunitense Nike sta riscontrando delle difficoltà economiche dovute ad un rallentamento dei profitti, contrariamente alle previsioni dei maggiori analisti economici degli Stati Uniti. Secondo quando riporta La Stampa, a pesare sulla crescita del colosso è, sempre a detta degli analisti, il “riflesso delle difficoltà della congiuntura economica generale”, che caratterizza l’economia mondiale, e quindi anche gli Usa, generando una “incombente debolezza” generalizzata nella domanda.

La quotazione di Nike presso il Nyse (Borsa di New York) ha subito un ribasso del 2,36% a 110,68 dollari per azione per il quarto trimestre fiscale, un risultato nettamente inferiore a quelle che erano state le stime di Wall Street per l’azienda. L’utile netto riportato da Nike è pari a 1,03 miliardi di dollari (66 centesimi per azione), in calo rispetto ai 1,44 miliardi (90 centesimi per azione) dello stesso trimestre dello scorso anno.

Il direttore finanziario di Nike Matt Friend ha dichiarato che questa tendenza riguardante l’azienda sarà confermata per l’intero anno fiscale in arrivo, con una crescita definita “a cifre marginali“. Non cambieranno però i prezzi, che rimarranno più alti rispetto a quelli di altri concorrenti del settore in virtù dell’obiettivo aziendale di “promuovere una crescita a prezzo pieno”.

Le attenzioni sull’andamento economico di Nike sono forti e destano particolare preoccupazione, visto quello che può suggerire rispetto alla tendenza generale che ha assunto l’economia statunitense. Secondo vari analisti infatti, l’orizzonte economico che attende il paese non è dei migliori, visti i timori legati a inflazione, aumento dei tassi di interesse e calo dei consumi. Lo stesso Thomas Monteiro, analista di lunga data per il sito investing.com, ha allertato sulla situazione affermando che “gli investitori dovrebbero prendere con una certa serietà queste ombre sul futuro”.

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