Includere gli anticorpi monoclonali nell’immunizzazione infantile. L’evento istituzionale Un cambio di paradigma nella prevenzione del virus respiratorio sinciziale (Rsv) nella prima infanzia, promosso dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) e dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha puntato i riflettori su un tema di governance importante, che riguarda la strategia di prevenzione del virus sinciziale attualmente adottata in Italia, anche alla luce dell’arrivo degli anticorpi monoclonali preventivi per l’immunizzazione passiva dei bambini nel loro primo anno di vita.

Il meeting ha stimolato un momento di confronto tra tutti gli attori del sistema, grazie a nuove evidenze clinico-epidemiologiche ed economico-sanitarie. Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è la principale causa di infezioni respiratorie pediatriche nel mondo e la seconda causa di morte entro il primo anno di età (subito dopo la malaria). Ogni anno le ospedalizzazioni provocate dal virus sono circa 3,6 milioni e i bambini morti sotto i 5 anni sono 100.000. Oltre il 60% dei piccoli si contagia nel primo anno di vita e quasi il 100% , rischia, almeno una volta, entro il secondo compleanno, di sviluppare un’infezione grave come la bronchiolite, che richiede assistenza ambulatoriale o ospedaliera e può determinare conseguenze nel medio e nel lungo termine. Nel nostro Paese si stima che ogni anno siano siano oltre 80.000 i bambini (nel primo anno di vita) visitati in ambulatorio per cause legate all’infezione da RSV, e che circa 15.000 di loro abbiano necessità del ricovero ospedaliero. Questi eventi si concentrano poi nel periodo del picco epidemico, ovvero soprattutto tra novembre e marzo, con un impatto notevole sui servizi ospedalieri e territoriali.

Durante l’evento Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria, e Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia, hanno quindi presentato il Manifesto SIP e SINPrevenzione delle infezioni pediatriche da Virus Respiratorio Sinciziale” in cui si auspica il superamento del concetto di prevenzione basato sulle sole vaccinazioni e si suggerisce alle istituzioni competenti di includere anche gli anticorpi monoclonali preventivi nelle strategie di prevenzione nazionali, e quindi nel Calendario di immunizzazione. Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Firenze e coordinatore del board del Calendario vaccinale per la vita, ha spiegato al riguardo: “Sembra opportuno prevedere un cambio di denominazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale verso un Piano Nazionale di Immunizzazione, perché sarà necessario includere gli anticorpi monoclonali contro RSV come misura di prevenzione universale, per offrire protezione ai bambini durante la loro prima stagione RSV. Oltre ai benefici in termini di salute pubblica ed economici, ciò permetterebbe l’inserimento nei LEA (Livelli essenziali di Assistenza), e quindi un’offerta omogenea sull’intero territorio nazionale, eliminando le differenze territoriali”.

Una strategia di prevenzione, con un anticorpo monoclonale, estesa a tutti i neonati e bambini che vanno incontro alla loro prima stagione di RSV determinerebbe una riduzione di oltre 100.000 (-46%) eventi sanitari causati sia dall’infezione acuta da VRS ogni anno (visite mediche ambulatoriali, accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni, broncospasmo ricorrente e asma), ma anche un notevole vantaggio economico, quantificato in una riduzione di spesa totale pari ogni anno a oltre 30 milioni di euro rispetto a quella che è la situazione attuale (-45%). Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie hanno raccomandato un ampliamento, sulla base delle evidenze scientifiche, del concetto di immunizzazione a nuove soluzioni preventive, come quelle rappresentate dagli anticorpi monoclonali, per tutte quelle malattie infettive che hanno un importante impatto in termini di Sanità Pubblica. Luciano Ciocchetti, vicepresidente XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che ha dato il via all’evento istituzionale ha dichiarato: “Sosteniamo fermamente iniziative come quella presentata oggi e di cui sono fiero promotore. In qualità di rappresentante del Parlamento mi sono reso disponibile per portare sotto i riflettori una tematica così delicata e importante per tutto il Sistema Paese. È sempre più necessario investire sulla Sanità Pubblica affinché avvenga una profonda riforma del sistema, con l’obiettivo ultimo di tutelare la salute di tutti, soprattutto se si parla di bambini”.

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