Sono passati 60 anni da quando, Michelin, il colosso degli pneumatici francese, inaugurò a Cuneo la sua prima sede estera. Per festeggiare l’importante compleanno, il presidente di Michelin Italia, Simone Miatton, insieme al direttore dello stabilimento di pneumatici vettura di Cuneo, Simone Rossi, si sono soffermati sul livello di eccellenza raggiunto dall’impianto produttivo che, per il Gruppo Michelin, rappresenta lo stabilimento più importante dell’Europa occidentale.

Lo stabilimento piemontese è uno degli otto siti dove si sviluppano le nuove tecnologie da estendere successivamente alle altre fabbriche nel mondo. Un impianto in cui, nel quinquennio 2018/22, Michelin ha investito 315 milioni di euro. Ogni anno vengono erogate quasi 250.000 ore di formazione dedicate ai 3800 dipendenti. “Ci siamo fatti certificare sulla gender equality – spiega Miatton – e con i nostri collaboratori ci piace stabilire dei rapporti durevoli: oltre il 99% di loro ha un contratto a tempo indeterminato”.

Per Michelin, lo stabilimento di Cuneo è il più importante sito di produzione pneumatici vettura nel quadrante occidentale: 13milioni gli pneumatici che possono essere prodotti annualmente e di cui l’80% è destinato all’export in Europa, il restante 20% in America e in parte in Asia. La produzione per un terzo è destinata al primo equipaggiamento delle vetture (Stellantis, Ferrari, Tesla….), il resto per i ricambi. Nel 2022, secondo i dati rilasciati da ASSOGOMMA, l’associazione che raggruppa anche i costruttori di pneumatici in Confindustria, risulta che la produzione dello stabilimento di Cuneo ha coperto il 60% di tutte le gomme fabbricate in Italia.

Guardando al futuro, il managment di Michelin, ha voluto sottolineare anche l’importanza di una filiera rispettosa dell’ambiente. Non solo lo studio e l’impiego di materiali sempre più a impatto zero, ma anche lavorazioni sempre più a basso consumo energetico, uso di materiali riciclati e attenzioni anche per il trasporto e stoccaggio degli pneumatici.

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