Un cartone animato su Gabriele D’Annunzio. È la proposta lanciata da Giampaolo Rossi, il nuovo direttore generale della Rai, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina. “Non vorrei fare il passatista, visto che mi descrivono come un futurista… però noi siamo qui, nella città di Gabriele D’Annunzio, in un luogo molto rappresentativo come la ex fabbrica del liquore Aurum, il cui logo e il cui nome furono ideati proprio da lui”, ha detto Rossi, intervenendo a Cartoon on the Bay, il festival del film d’animazione, promosso e organizzato da viale Mazzini, in corso a Pescara.

Rossi sottolinea come D’Annunzio sia “stato uno dei personaggi più incredibili della modernità italiana, ma in genere viene rappresentato come una sorta di uomo austero, barocco, decadente. In realtà, è colui che ha inventato la modernità, il cinema, la pubblicità. Ha inventato il logo dell’Aurum ma anche lo stemma della Nazionale italiana di calcio. Buona parte delle visioni moderne in termini comunicativi le ha inventate D’Annunzio”. Il nuovo dg della Rai, notoriamente molto vicino a Giorgia Meloni, già componente del cda di viale Mazzini in quota Fdi, prosegue nella sua agiografia del poeta ricordando che D’Annunzio “è stato anche un grande uomo d’azione, oltre a essere il poeta italiano più tradotto nel mondo dopo Dante Alighieri. Secondo me – ribadisce – è un personaggio incredibile: l’impresa di Fiume che fece lui è stata una delle più grandi epopee libertarie della storia non solo d’Italia ma d’Europa, fu l’evento in cui c’era il voto alle donne, la parità di diritti, la Costituzione del Carnaro che fu l’unica al mondo che mise la bellezza al centro dell’essere cittadini”. Ecco perché, secondo Rossi, “sarebbe davvero molto divertente fare un cartoon su un personaggio così moderno come D’Annunzio“.

Sul resto il nuovo direttore generale di viale Mazzini si è soffermato a sottolineare che “la Rai è il servizio pubblico che ha il canone più basso in Europa, ha molte meno risorse di quante ne possa avere la Bbc o France Télévision”. Un dato che Rossi ha ricordato “non perché voglia fare polemiche di alcun tipo – ha messo le mani avanti – ma la capacità di investimento è direttamente proporzionale alle risorse economiche, in un mercato in cui la parte commerciale e pubblicitaria è abbastanza frantumata e frastagliata”. Poi ha spiegato che la sua prima uscita pubblica da dg a Cartoons on the Bay “non è casuale”, dal momento che ha ricordato di aver sempre partecipato in vesti diverse: “Ad esempio – ha spiegato alla platea – come presidente di Rainet, nel 2009 e nel 2010, in quella esperienza incredibile che è stata la più grande factory digitale di servizio pubblico in Europa, dopo quella della Bbc, un’esperienza che si concluse nel 2012. Partecipai anche come consigliere d’amministrazione, oggi come direttore generale, ma c’è una continuità legata all’importanza dell’evento e all’idea che la Rai ha nei confronti del mondo dell’animazione, che cerca di intercettare nuovi linguaggi. La Rai si sta trasformando lentamente da broadcaster tradizionale a media company digitale. E questo mondo della creatività, della transmedialità, dei nuovi linguaggi, è un elemento portante, per questo ha un significato importante stare qui”.

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