Cultura

Grotte, alberi secolari, torri, cripte: le meraviglie dark nascoste in Toscana e Liguria sono le protagoniste del dark fantasy Juggernaut

di F. Q.

Un’avventura dalle tonalità tolkieniane in luoghi insospettabili, dalla Toscana alla Liguria. E’ Juggernaut, un corto dark fantasy diretto dai fratelli Emanuele e Daniele Ricci, con protagonisti Eugenio Krilov (già volto della fiction La Porta Rossa), Adriana Papana e Nicolò Cerreti. La storia è quella di un cavaliere senza tempo che intraprende un faticoso viaggio per riportare in vita l’amata. Grotte e alberi secolari, torri e precipizi, cripte e miniere abbandonate: a fare da “comprimari” del corto sono i luoghi mozzafiato e poco conosciuti che fanno da set, zone suggestive e affascinanti, poco note ai visitatori, se non addirittura dimenticate e fatiscenti. Posti sconosciuti che meritano di essere riscoperti e valorizzati e che oggi Juggernaut punta a far conoscere a un pubblico internazionale grazie alla sua partecipazione a numerosi festival. “La fase di location scouting – raccontano i registi – è stata un’avventura che ci ha portati a visitare antiche cripte, grotte umide, cave etrusche, alberi secolari. Il nostro Paese, e in particolare la Regione Toscana, offre una varietà di scenari invidiabile, luoghi come la cripta di Giugnano, le Vie Cave di Sorano, la Quercia delle Streghe, le foreste casentinesi, per citarne alcuni. Uno degli obiettivi che ci siamo posti è stato proprio cercare di valorizzarli in una panoramica internazionale”.

La Quercia delle Streghe è detta anche Quercia di Pinocchio: si narra che, proprio a questi rami, il burattino, creato dalla fantasia di Collodi, fu impiccato dagli assassini che volevano rubargli le quattro monete d’oro, e, lì nei pressi, avesse poi incontrato il Gatto e la Volpe. Riconosciuto come albero monumentale d’Italia, alto più di venticinque metri e con un tronco largo oltre quattro, l’albero si trova a Gragnano, frazione di Capannori, in provincia di Lucca, e deve il suo nome alla leggenda secondo cui le streghe tenevano i loro sabba proprio sopra i rami, particolarmente estesi.

Il corto – che dura 20 minuti e prodotto da Red Planet Video Production – mostra anche immagini sbalorditive della sconosciuta Cripta di Giugnano, un gioiello del primo romanico, unica parte sopravvissuta a un ben più vasto monastero. A Roccastrada, in provincia di Grosseto, la Cripta, che sorge su un terreno privato all’ombra di una lecceta, sarà presto restaurata grazie all’intervento della Regione che ha stanziato, solo pochi mesi fa, 150mila euro per la messa in sicurezza. Giugnano potrebbe diventare una tappa obbligata per un turismo dell’architettura medievale nel cuore della Maremma.

Bisogna risalire a Nord per raggiungere un’altra location top di Juggernaut: la Grotta di Bocca Lupara, un luogo suggestivo, magico e nascosto, a mezz’ora di macchina da Riomaggiore, la più meridionale delle Cinque Terre. Qui, un percorso segnalato dal Cai porta alla scoperta degli antichi lavatoi ai piedi della grotta, un luogo di valenza non solo naturalistica, ma anche storica, perché utilizzato dai civili come rifugio antibombardamento durante la seconda guerra mondiale, di cui si trova ancora traccia nei cavi della corrente elettrica.

Sempre di grotte, ma questa volta artificiali, si parla in un altro set da brividi del cortometraggio: la Miniera Buca della Vena di Cardoso, nel Comune di Stazzema, in provincia di Lucca. Un luogo industriale abbandonato, ma che, negli anni Settanta del secolo scorso, giunse alla ribalta mondiale per la scoperta di due nuovi minerali unici e mai visti prima, ribattezzati, da coloro che li scoprirono, Apuanite, in onore alle Alpi Apuane su cui sorge la miniera, e Versiliaite, un omaggio alla riviera sottostante.

Spingendoci più a Sud, a Vicopisano, in provincia di Pisa, scopriamo la Torre degli Upezzinghi, raggiungibile con un percorso molto suggestivo che si snoda tra gli uliveti. A picco su un precipizio, la torre, oggi abbandonata, è la copia ottocentesca di una ben più antica torre, detta di Caprona, che sorgeva lì, alla cui conquista partecipò lo stesso Dante Alighieri a cavallo, nel 1289.

Ma non finisce qui. Juggernaut ci regala incredibili scorci pure delle Cave di Sorano, location che era già stata scelta da Matteo Garrone per Il racconto dei racconti. Situate all’interno del Parco Archeologico Città del Tufo, le cave si presentano come grandi strade scavate dentro le colline di tufo, che conducono alla scoperta delle necropoli etrusche. Tra le più suggestive, ammirabile anche nel corto, la Via Cava di San Sebastiano, con le sue pareti alte 25 metri, che attraversa, in un itinerario affascinante, i boschi circostanti.

Infine il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, sull’Appennino Tosco Romagnolo, vero e proprio scrigno che racchiude boschi, eremi, laghi e cascate, come quella dell’Acquacheta. Uno scorcio finì anche nel Ciclone di Leonardo Pieraccioni. Con l’estate alle porte, non c’è che l’imbarazzo della scelta per andare alla scoperta di questi tesori fuoriporta, in attesa di vederli calati nell’atmosfera fantastica e cupa di Juggernaut.

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Nella foto in alto – La Torre degli Upezzinghi e le Cave di Sorano

Grotte, alberi secolari, torri, cripte: le meraviglie dark nascoste in Toscana e Liguria sono le protagoniste del dark fantasy Juggernaut

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