Il centrodestra di governo si prende cinque vittorie su sei dei centri principali al ballottaggio. Espugnate Ancona, l’unico capoluogo di Regione al voto, e Brindisi. Per Giorgia Meloni e gli alleati è una vittoria piena: ottengono dai ballottaggi il segnale di tenuta sui territori e consolidano il risultato delle politiche. Da una parte infatti riconfermano le giunte uscenti in Toscana (Pisa, Massa, Siena), dall’altra strappano al centrosinistra roccaforti storiche come il capoluogo delle Marche. Clamoroso a Terni: il presidente del club di calcio e patron di UniCusano Stefano Bandecchi, che si presentava solo con le civiche, stravince sul centrodestra. In Sicilia, dove invece si votava al primo turno, Fdi-Fi-Lega si prendono Catania, mentre vanno al ballottaggio (ma in vantaggio) a Trapani. I dem vincono soltanto a Vicenza (strappandola al centrodestra) con Giacomo Possamai, il candidato sindaco che si è alleato con Azione-Italia viva e ha chiesto ai vip del partito di non presentarsi in campagna elettorale per sostenerlo.

Tra i primi a festeggiare il risultato, il leader del Carroccio Matteo Salvini che su Twitter ha provocato la leader Pd: “Non c’è che dire: un ottimo effetto Schlein“, ha detto. Mentre si profila la sconfitta, la leader dem riunisce al Nazareno una segreteria-fiume che dura tre ore. Al termine ammette: “È una sconfitta netta, il vento a favore delle destre è ancora forte. È evidente che da soli non si vince. C’è da ricostruire un campo alternativo”. Meloni invece festeggia registrando un videomessaggio: “Abbiamo ottenuto buoni risultati e qualche vittoria che potrebbe definirsi storica come ad Ancona a conferma del fatto che non esistono più le roccaforti”, dice. “Il centrodestra vince queste elezioni amministrative e conferma il suo consenso tra gli italiani, il suo radicamento, la sua forza. Voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno scelto di accordare fiducia al centrodestra premiato il nostro buongoverno, le nostre proposte e la nostra concretezza”. E chiosa: “È un risultato che ci incoraggia ad andare avanti e a fare ancora meglio”.

Altre sconfitte Dem a Pietrasanta (Lucca), dove è confermato Alberto Stefano Giovannetti (Fi-Lega), e a Campi (Firenze), dove ha prevalso Andrea Tagliaferri, candidato di Sinistra e M5s.

Ancona – Dopo oltre 30 anni di amministrazioni di centrosinistra, Ancona sarà guidata dal centrodestra: Daniele Silvetti si è aggiudicato il ballottaggio con l’assessora uscente della giunta dem, Ida Simonella. Silvetti, 50 anni da compiere, avvocato, presidente del Parco del Conero, si è imposto con il 51,73% dei voti su Simonella (48,27%), staccandola di circa 1.400 voti. Sulla città capoluogo della Marche puntava Giorgia Meloni: vincere qui significa aggiudicarsi una delle vittorie più simboliche della tornata elettorale. “Sarò il sindaco di tutti gli anconetani, il sindaco della città di Ancona, mi sento all’altezza”, ha detto Silvetti entrando al Palazzo Comunale accompagnato da un corteo festante. “Il dato che emerge non fa eccezione in nessun quartiere di Ancona”, ha detto, “il consenso è arrivato dai quartieri popolari più distanti e dai quartieri centrali, un dato che va considerato e valorizzato”. Per Simonella, candidata sconfitta del Pd, “ha pesato tantissimo il vento di destra che sta soffiando, il machismo è stato mostrato in queste settimane, l’arrivo qui di tutti i ministri, la presidente del consiglio a dire ‘siamo forti, siamo forti, state con noi’, ovviamente ha avuto il suo peso alla fine”.

Brindisi – È Giuseppe Marchionna il nuovo sindaco di Brindisi. Il candidato del centrodestra si è imposto al ballottaggio con circa il 54% dei voti, battendo quindi Roberto Fusco, candidato M5s sostenuto anche dal Pd. Qui, dove si testava l’alleanza giallorossa, non si è mai riusciti neanche ad organizzare un’iniziativa elettorale comune con Elly Schlein e Giuseppe Conte. Fusco è stato sostenuto direttamente dal presidente 5 stelle che, a Brindisi, è venuto più volte per far sentire la sua vicinanza al progetto politico. Ma non è bastato a fare la differenza. “Forse anche per il ridotto tempo della campagna elettorale, la proposta nuova di transizione ecologica che si portava avanti, non siamo riusciti a esporla bene”, ha detto. “Il dato non è proprio mortificante, ma rilevante. Probabilmente richiedeva più tempo per farla comprendere. Un’accelerazione della transizione e degli investimenti eco-compatibili vanno gestiti”.

Vicenza – L’unico centro dove vince il candidato di centrosinistra è anche l’unico dove i vip non si sono mai visti (per richiesta dello stesso candidato Giacomo Possamai) e dove i dem hanno fatto l’accordo con Azione-Italia viva. Il neo primo cittadino ha ottenuto 23.416 voti, pari al 50,54%. Al rivale di centrodestra, Francesco Rucco, sono andati 22.916 voti, pari al 49,46%. Per complimentarsi con Possamai, l’ex segretario dem Enrico Letta ha rotto il silenzio e twittato: “Bravo Giacomo. Lo meriti. E lo merita Vicenza”, si legge. E poco dopo è intervenuto anche il leader di Azione Carlo Calenda: “Certi che la sua competenza amministrativa e l’approccio riformista daranno la giusta spinta alla città per ricominciare a crescere”.

Terni – Fa storia a parte quello che è successo a Terni. Stefano Bandecchi è ufficialmente il nuovo sindaco con il 54,62 per cento dei voti. L’attuale presidente della Ternana e patron dell’Unicusano ha superato al ballottaggio la coalizione di centrodestra con il candidato sindaco Orlando Masselli, che si è fermato al 45,38 per cento dei voti. Bandecchi ha così ribaltato il risultato del primo turno quando aveva ottenuto il 28,14 dei voti contro il 35,81 del suo avversario.

Le riconferme del centrodestra a Pisa, Siena e Massa – I tre centri dove il Pd sognava di tornare a governare restano saldamente in mano al centrodestra. La coalizione di governo ottiene la riconferma nella ormai ex roccaforte rossa di Pisa. Michele Conti resta sindaco di Pisa con il 52,33% dei voti ottenuti al ballottaggio contro il candidato del centrosinistra e M5s, il presidente delle Acli locali Paolo Martinelli, rimasto al 47,67%. Conti ha corso venendo sostenuto dal centrodestra unito (Lega, Fdi, Fi, Udc più liste civiche tra cui quella da lui direttamente rappresentata). La seconda riconferma per la destra è a Massa: qui l’uscente Francesco Persiani, sostenuto da Lega e Forza Italia, ha ottenuto il 54,36% (15.719 voti). Enzo Romolo Ricci, del centrosinistra, si è fermato al 45,64% (13.195 voti). Persiani non aveva, almeno al primo turno, il sostegno ufficiale di Fratelli d’Italia. Che aveva invece optato per sostenere Marco Guidi, autore della sfiducia al sindaco. Al ballottaggio il partito di Giorgia Meloni si è ricompattato con gli alleati di governo e ha dato il suo sostegno al primo cittadino. Rivince il centrodestra anche a Siena, ma stavolta con la nuova candidata Nicoletta Fabio, che sarà la prima donna alla guida di Palazzo Pubblico. Ha ottenuto il 52,16 % dei voti, mentre la sfidante del centrosinistra Anna Ferretti il 47,84%. La città del Palio era stata strappata alla guida del centrosinistra nel 2018, con l’elezione dell’avvocato Luigi De Mossi. Il Pd ha perso anche a Pietrasanta (Lucca), dove è confermato Alberto Stefano Giovannetti (Fi-Lega), e a Campi Bisenzio (Firenze), dove ha prevalso Andrea Tagliaferri, candidato di Sinistra e M5s.

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