Il mio terreno è invaso dalle cavallette appena nate, ho segnalato la schiusa 20 giorni fa, ma non ci sono i mezzi per intervenire. La Regione mobiliti nuovi mezzi entro 15 giorni, altrimenti qui sarà una catastrofe”. A gridare all’Ansa la sua disperazione è Tonino Siotto, allevatore di Ollolai che ha un pascolo di 150 ettari a Olzai, già tutti invasi dalle neonate locuste.
“Quest’anno si annuncia un’infestazione di proporzioni devastanti rispetto agli anni passati – denuncia Siotto – gli uomini di Forestas ci dicono che sono già invasi 160mila ettari di oltre 26 paesi della piana di Ottana contro i 60mila ettari dello scorso anno. E stiamo parlando di cavallette che ancora non volano. Se non si interviene subito, già a giugno le locuste arriveranno nei paesi di montagna e anche nelle nostre città“. L’allevatore lancia un appello alle istituzioni, in particolare alla Regione che ha messo in campo la task force diretta da Laore con 200 uomini e decine di mezzi: “La situazione è già fuori controllo adesso, le squadre di Laore e Forestas sono poche e sul campo non hanno i mezzi adatti, anche perché qui i terreni non sono tutti praticabili con i mezzi ordinari – spiega Siotto – Bisogna dispiegare subito tutti i mezzi di Forestas a doppia trazione che arrivano dappertutto, attraversando ruscelli e terreni pietrosi e siglare le convenzioni con i privati che possano percorrere tutti gli angoli delle nostre aziende e spargere il disinfestante. Ma è urgente che la squadra venga potenziata in maniera rapida, perché se le cavallette arrivano a volare, siamo persi”. L’azienda dell’allevatore di Ollolai da quattro anni è in ginocchio per le cavallette. “In questi terreni ho il mio pascolo naturale e a luglio posso contare sul fieno, ma da anni sono costretto a comprare il mangime perché le cavallette fanno fuori tutto. Sono cifre insostenibili: siamo in ginocchio e non abbiamo visto un euro di ristori“.

Video Facebook/Laura Laccabadora

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