La Venere di Botticelli nella campagna promozionale ‘Open to meraviglia’? Sui meme che circolano in rete mi sono fatta una risata, ma io ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, che è un simbolo della nostra italianità e un’assoluta icona conosciuta in tutto il mondo. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini”. Così, ai microfoni di Non stop news, su Rtl 102.5, la ministra del Turismo Daniela Santanchè commenta l’ironia social sullanuova campagna promozionale del Ministero del Turismo che ha scelto come ambasciatrice d’eccezione una versione modernizzata della celebre Venere di Sandro Botticelli.

L’esponente di Fratelli d’Italia commenta anche le critiche sparse sul fatto che si sia adottata la solita retorica dell'”Italia, pizza e spaghetti”: “Non capisco la critica, la pizza è famosa in tutto il mondo, fa parte della dieta mediterranea e della nostra cucina, che è apprezzata, imitata e copiata in tutto il mondo. Forse viene criticata dalle persone un po’ snob e radical chic che mangiano caviale e salmone, ma la maggioranza degli italiani e dei tanti turisti che arrivano da ogni parte del mondo la apprezzano. Poi, per chi è abituato a bere champagne e a mangiare caviale capisco che la pizza sia un po’ pop”.

Santanchè si pronuncia poi sulle polemiche nate per il costo eccessivo della campagna, ben 9 milioni di euro: “Nove milioni è il costo della campagna che faremo in tutto il mondo, ossia gli acquisti degli spazi negli aeroporti, nelle stazioni, nelle città, dagli Stati Uniti d’America all’India, fino a toccare tutti i Paesi e i continenti. Come sempre, quando c’è malafede, vengono veicolate delle informazioni errate. Lo fanno solo per avere qualcosa da dire. Solo un cretino potrebbe pensare che la campagna costi 9 milioni di euro“.

E annuncia: “Noi abbiamo il terzo brand al mondo: l’Italia. C’è voglia di Italia nel mondo. Finalmente il turismo, che è il settore che ha sofferto di più durante la pandemia, sta tornando ai numeri del 2019, un anno storico. Sono certa che il 2023 sarà l’anno del sorpasso di quell’anno pre-pandemico. I dati di Pasqua sono confortanti – conclude – in alcune regioni e città i dati del 2019 sono già stati superati. Questa tendenza mi dà la certezza che quest’anno sarà l’anno del sorpasso, magari anche grazie alla Venere di questa campagna, così criticata. Faremo i conti alla fine dell’anno”.

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