Polemica accesa a In Onda (La7) tra il fisico Carlo Rovelli e il giornalista del Corriere della Sera, Massimo Franco, sulla guerra in Ucraina.
Rovelli, noto per le sue posizioni contrarie all’invio di armi a Kiev, premette: “In Ucraina c’è un disastro, c’è un orrore e penso che qualsiasi persona ragionevole condanni la Russia, così come penso che qualsiasi persona ragionevole condanni i bombardamenti dell’Arabia Saudita nello Yemen, che hanno fatto molti più morti che in Ucraina. Eppure nelle tv italiane vedo solo immagini dell’Ucraina, mai dello Yemen“.

Il fisico aggiunge: “Tutte le persone di buona volontà dovrebbero guardare con orrore a questi disastri e nello stesso tempo chiedere ai nostri governanti che l’obiettivo sia che non ci sia più la guerra. Come ha detto il presidente della Finlandia, vuoi vincere la guerra o vuoi la pace? Perché quando tutti vogliono la pace, si arriva alla pace. Quando invece tutti vogliono vincere, si fa la guerra. Io voglio la pace – sottolinea – e penso che in realtà la maggior part degli ucraini desideri prima di tutto la pace. Io penso che la pace sia possibile. E vorrei che il mio paese si comportasse come la maggior parte dei paesi del mondo, ovvero l’Austria, la Svizzera, il Brasile, l’Irlanda, cioè condannare fortemente l’aggressione russa ma allo stesso tempo adoperarsi perché la guerra finisca, non perché si vinca”.

Rovelli bolla poi come semplicistica l’analogia tra la Russia e i nazisti: “Anche Saddam Hussein era considerato un cattivo, peggio di un nazista e quindi bisognava distruggerlo”.
Ma Franco non ci sta: “Lei non può dire questo. In Ucraina c’è stata l’aggressione armata nei confronti di un paese inerme, le responsabilità sono chiare anche dal punto di vista del diritto internazionale. Non può citare Saddam Hussein, sono cose molto diverse”.
Il fisico rilancia: “Secondo lei ogni volta che c’è un’aggressione a un paese, è una buona idea che gli altri paesi prendano le armi per intensificare la guerra?”.

“Secondo me, sì – risponde il giornalista – soprattutto se l’aggressione avviene verso un paese democratico, che ha solo chiesto di entrare in Europa e che viene invaso al fine di impedire il suo ingresso in Ue e di dare una lezione a tutto l’Occidente”.
Rovelli ribatte ricorrendo a una iperbole, come lui stesso precisa: “Allora sarebbe stato ragionevole che l’Italia mandasse armi a Saddam Hussein perché si difendesse dall’aggressione degli americani? Oppure inviasse armi all’Afghanistan e alla Libia. Lei mi dirà che le cose sono diverse”.
Franco sbotta: “No, professore, io non rispondo alle sue piccole provocazioni abbastanza sconcertanti. Continui pure, comunque. Io non ho provocato, lei sta provocando in maniera abbastanza imbarazzante. Quindi, non le rispondo”.

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