Altro giro, altro salasso. Anche in marzo sono state cospicue le richieste di disinvestimento dal fondo Blackstone Real Estate Income Trust (Breit), del colosso statunitense dell’immobiliare Blackstone. I sottoscrittori hanno chiesto di avere indietro 4,5 miliardi di dollari, Breit ha permesso di prelevare però solo 666 milioni, il 15% delle domande. Il titolo Blackstone scende del 3,6% a Wall Street. Il regolamento del fondo attribuisce infatti la facoltà alla gestione di far scattare dei limiti ai prelievi mensili per non incorrere in problemi di liquidità. Al di là della piena leguttimità di queste limitazioni, non un bel segnale ai mercati. La società spiega che marzo è stato un mese caratterizzato da “enorme volatilità del mercato e stress finanziario su vasta scala“. In febbraio le richieste di disinvestimento avevano comunque sfiorato i 4 miliardi e a gennaio avevano toccato un picco di 5 miliardi.

La società spiega che la limitazioni ai prelievi “è stata progettata sia per prevenire una carenza di liquidità sia per massimizzare il valore per gli azionisti nel lungo termine, e sta funzionando come previsto”. Il fondo ha asset per circa 70 miliardi di dollari, soprattutto investimenti in alloggi per studenti, condomini e magazzini ubicati per il 97% negli Stati Uniti (soprattutto Sud e Ovest del paese), dove il mercato immobiliare sta accusando segnali di frenata. L’11% degli immobili si trova nella città di Las Vegas, il 9% ad Atlanta, il 6% a Dallas. Gli aumenti dei tassi della Federal Reserve, che rendono più cari anche i nuovi mutui e quindi frenano il dinamismo del mercato immobiliare, non aiutano.

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