Scintille a Otto e mezzo (La7) sulla partecipazione di Giorgia Meloni al Consiglio europeo e sulle posizioni della destra in merito alle famiglie arcobaleno.
A difendere la presidente del Consiglio c’è il direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, il quale, a proposito del tema dell’immigrazione, esordisce: “Ormai questa Europa è agli sgoccioli. Stiamo parlando di qualche mese. Tra un anno, quando ci sarà la maggioranza dei conservatori europei e la Meloni sarà leader della maggioranza del governo europeo, datele tempo e diventerà la nuova Merkel“.

Si affronta poi la questione dei figli delle coppie omogenitoriali e l’ex parlamentare del Pdl ha un duro scontro con la filosofa Rosi Braidotti, con cui invece concorda il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi.

“Meloni – osserva Braidotti – ha fatto slittare il dibattito dal riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie gay alla maternità surrogata, che è tutto un altro discorso. Ma Meloni fa sempre così quando è in difficoltà e in questo momento lo è per ragioni interne ed esterne e si sfoga sulla linea identitaria dura, cioè ‘Dio, patria e famiglia’, l’anti-femminismo e la solita solfa”.
Bocchino interrompe ripetutamente la docente: “Si legga i sondaggi“.
Braidotti ricorda la diversa posizione della Lega sull’invio di armi in Ucraina, ma Bocchino sbotta: “Io sono rispettoso della sua scelta, ma lei dimostra di non conoscere i meccanismi della politica. Di cosa sta parlando? Parli di filosofia, che è meglio”.
La conduttrice Lilli Gruber bacchetta Bocchino, invitandolo a non offendere.

Scanzi osserva, rivolgendosi a Bocchino: “Non è un reato dire che ci sono problemi interni alla maggioranza e non si risponde che i sondaggi vanno bene. Certo che vanno bene, dopodiché asserire che tra Lega e Fratelli d’Italia ultimamente ci sono frizioni per l’invio delle armi in Ucraina è lecito. Appena Meloni è arrivata a Bruxelles, la domanda che le hanno fatto tutti i cronisti è stata: ‘Vi preoccupa la posizione di Romeo e della Lega?’ – continua – Lei ha detto di no. Va bene, prendiamo atto che Meloni e Bocchino non sono preoccupati e ci credo. Ma ho anche sentito dire da Bocchino che tra un anno l’Europa cambierà radicalmente, tutti saranno conservatori, il Ppe stravincerà e la Meloni sarà la nuova Merkel. Io prendo atto che lui sia serio ma per me è come dire che i Cugini di Campagna saranno i nuovi Pink Floyd“.
“Vedrai, vedrai”, commenta Bocchino.
“Per carità, sarà uno scenario meraviglioso”, replica Scanzi.

Il giornalista poi aggiunge: “Io trovo che questa insistenza della destra sulla maternità surrogata, che non è il tema vero, ribadisca la cosa che più mi dà fastidio di questo governo, cioè l’idea che questa maggioranza ha di imporre agli altri cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, cosa sia bello e cosa sia cattivo. Addirittura impone l’idea della famiglia giusta, della sessualità giusta, delle coppie giuste. Questo è intollerabile, così come sono intollerabili i toni“.
E conclude: “Quelle di Rampelli, Gasparri, Mollicone, lo stesso che voleva vietare Peppa Pig, non sono gaffe, ma è un’idea di mondo, di vita, di famiglia, di sessualità. Non mi stupisce, perché conoscevo la Meloni e la destra italiana, ma lo trovo molto inquietante“.

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