“Il sostegno all’Ucraina ha creato problemi un po’ a tutti: quando mi sono trovato nei vari consessi con le nazioni alle alleate o con quelle che fanno parte del gruppo di contatto per l’Ucraina, sono stati tutti fortemente coinvolti e preoccupati per l’abbassamento del livello delle scorte“. Lo ha detto il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, in audizione alla Commissione Difesa ed Esteri del Senato. Il livello, ha comunque rassicurato, “non si è abbassato oltre il livello di allarme ma tutti quanti ci siamo avvicinati a quel limite e ci siamo resi conto che non abbiamo un supporto adeguato in questi casi”. Secondo Cavo Dragone il tema dei tempi sull’approvvigionamento di armi “andrà affrontato anche a livello di Unione europea”.

“Abbiamo vissuto – ha spiegato ancora – gli ultimi venti anni pensando di fare lotta al terrorismo, guerre asimmetriche e peacekeeping, ma un’attività così massiva come si è manifestata nel teatro ucraino-russo non era tra le priorità. Non possiamo permetterci di prenotare sistemi d’armi, di munizionamento o di missili e averli tra venti mesi, perché tra venti mesi non possiamo sapere chi sono i buoni e cattivi”.

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