Oggi, 4 marzo 2023, ricorre la giornata mondiale contro l’HPV (Human Papilloma Virus) con lo scopo di aumentare la conoscenza di questa diffusa infezione e gli strumenti di prevenzione a disposizione dei cittadini.

Il virus si trasmette attraverso la pelle e le mucose: la via sessuale è considerata la causa di trasmissione principale e più frequente; sia nelle persone di genere femminile (si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive s’infetti nel corso della propria vita con un virus HPV di qualsiasi tipo, e oltre il 50% con un tipo ad alto rischio cancerogeno), che in quelle di genere maschile.

L’infezione da Papilloma virus ha effetti molto diversi a seconda del tipo e della famiglia a cui appartiene il ceppo virale con cui si entra in contatto.

La maggior parte degli HPV causa lesioni benigne; generalmente infatti, il virus si replica sfruttando le cellule della cute e delle mucose e promuovendone una crescita eccessiva (iperplasia) che provoca le tipiche formazioni: condilomi e papillomi.

Le verruche cutanee possono essere trattate con soluzioni topiche a base di acido salicilico o con creme ad azione antivirale, oppure essere rimosse con trattamenti chirurgici locali (diatermocoagulazione, laser terapia, crioterapia). I condilomi genitali vengono generalmente vaporizzati attraverso la diatermocoagulazione o i trattamenti laser.

Le lesioni precancerose della cervice uterina, vengono eliminate con asportazioni parziali del collo dell’utero, permettendo alla donna di mantenere inalterate le capacità riproduttive.

La maggior parte delle infezioni genitali da HPV regredisce spontaneamente. Una piccola quota invece, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale. Il tumore del collo dell’utero è infatti quasi sempre correlato alla presenza dell’HPV. Solamente in Italia si registrano 5000 casi di tumore attribuibili a infezioni croniche di ceppi oncogeni dell’HPV.

I tipi più pericolosi del virus sono quelli che provocano lesioni con evoluzione maligna nelle vie respiratorie superiori (laringe, faringe, lingua, tonsille, palato, naso) o ai genitali maschili e femminili (glande, pene, scroto per l’uomo e perineo, vagina, utero, cervice uterina per la donna).

Per evitare di entrare in contatto con il virus occorre seguire alcune semplici regole: l’uso del preservativo (che consente di neutralizzare se non tutte, le più frequenti modalità di contagio), ma anche curare l’igiene personale (in quanto in rari casi la trasmissione potrebbe avvenire anche con un contatto fisico, se ci sono cellule virali attive e se sono presenti lacerazioni, tagli o abrasioni nella pelle e/o mucose).

La diagnosi clinica del virus viene eseguita dal medico che rileva la presenza delle tipiche lesioni. La diagnosi delle alterazioni citologiche e/o istologiche (ossia delle cellule o dei tessuti) provocate dai ceppi di HPV potenzialmente oncogeni, viene invece ottenuta attraverso l’esecuzione del PAP TEST, o di test appositi per la rilevazione del DNA virale (HPV-DNA TEST).

Dal 2008 disponiamo di un vaccino per la prevenzione primaria dell’infezione da HPV. Studi scientifici ne hanno promosso la somministrazione alla popolazione adolescente di entrambi i sessi, per ridurre il rischio di contagio, inoltre ricerche recenti studi sembrerebbero validare l’utilizzo del vaccino anche per la popolazione adulta o già infettata dal virus stesso.

La vaccinazione, offerta gratuitamente a tutti i ragazzi e le ragazze a partire dal compimento dell’undicesimo anno d’età, rappresenta un’importante possibilità di prevenzione. Consente infatti di prevenire fino a quasi il 90% di tutti i tumori correlati all’infezione da HPV in uomini e donne. È possibile acquistare il vaccino in tutte le farmacie dietro prescrizione medica, e va somministrato in tre dosi, entro sei mesi.

Nella Regione Lazio per contrastare la diffusione del Papilloma virus, è stato introdotto nel 2007-2008 un vaccino anti HPV che viene offerto gratuitamente con le seguenti modalità:

  • a maschi e femmine dal compimento degli 11 anni, a partire dai nati nel 2006. Il diritto all’offerta gratuita si mantiene fino ai 26 anni;
  • alle donne nate dal 03/03/1996 al 31/12/2005, che non sono mai state vaccinate contro il Papillomavirus. Il diritto all’offerta gratuita si mantiene fino ai 26 anni;
  • ai soggetti con infezione da HIV;
  • a tutte le 25enni non vaccinate, in occasione della chiamata attiva per l’offerta dello screening per la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina;
  • a tutte le donne già trattate per lesioni pre-cancerose;
  • ai soggetti a rischio per determinati comportamenti o condizioni, includendo gli uomini che fanno sesso con uomini, ai soggetti immunocompromessi e a coloro che devono iniziare una terapia con immunomodulatori e immunosoppressori.

I dati statistici c’informano di un calo delle vaccinazioni contro il virus dopo la pandemia. Cogliamo la ricorrenza della giornata mondiale contro L’HPV per ricordare che la vaccinazione rappresenta il mezzo più sicuro per prevenire il virus. Questa è una battaglia a favore della salute pubblica (non esclusivamente della donna) per un traguardo che oggi appare raggiungibile: eliminare i tumori causati dall’HPV.

Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Silvia D’Antona

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