Musica

Maurizio Costanzo paroliere musicale, ecco tutte le canzoni che ha scritto (e sono tante, non solo ‘Se telefonando’)

Tra le passioni del giornalista, scomparso a 84 anni, c'è stata la musica. Non amava definirsi paroliere, ma ha composto dal 1958 diverse canzoni poi portate al successo da artisti del calibro, tra gli altri, di Johnny Dorelli, Mina, Rocky Roberts, i Ricchi e Poveri e Alex Britti 

di Andrea Conti

Se telefonando, io volessi dirti addio ti chiamerei...”, è uno dei versi più famosi dell’intera storia della musica italiana. Dietro il successo di “Se telefonando” di Mina del 1966 c’è anche Maurizio Costanzo (co-autore con Ghigo De Chiara ed Ennio Morricone per la musica), scomparso oggi all’età di 84 anni. Il giornalista e conduttore ha lavorato molto in radio ed era un appassionato di musica. Per questo il suo esordio come co-autore di canzoni risale al 1958 con la canzone “Fantastica” portata al successo, tra gli altri, da Johnny Dorelli e Fred Buscaglione. Poi è stata la volta di Rocky Roberts per la sua “Dietro Front” del 1968. L’anno successivo il giornalista ha firmato “Non avere nessuno da aspettare” di Mino Reitano e poi nel 1971 “Dammi mille baci” dei Ricchi e poveri. Nel 1975 arrivano altri brani come “L’elefante non dimentica” di Christian De Sica e Baba Yaga, “Facciamo finta che” di Ombretta Colli, sempre per la Colli nel 1976 ha firmato “Luna Quadrata”. Maurizio Costanzo ha poi collaborato con Toto Cutugno per la sua “Ma…” nel 1980. Prima di tornare alla musica passano 24 anni. Infatti Costanzo torna come paroliere nel 2004 e firma ben due brani: “Semplicemente (Canto per te)” di Andrea Bocelli e “Passionalità” di Mario Lavezzi con Veronica Piris. Le ultime due canzoni composte sono state nel 2006 con “Quanto ti amo” di Alex Britti e nel 2012 “Da quando mi hai lasciata” di Marcella Bella.

COSTANZO: “SOLO MINA POTEVA CANTARE SE TELEFONANDO

“In quanto alla musica , non sono un paroliere. L’unico precedente di cui mi vanto parecchio è ‘Se telefonando‘ – ha spiegato Costanzo nel suo libro Chi mi credo di essere (ed. Mondadori) – La cantò Mina in quanto sigla di ‘Aria condizionata’ di cui ero autore (…) Un pomeriggio, in una saletta piccolissima di via Teulada eravamo De Chiara, Morricone e io, più Elio Gigante, mitico impresario di Mina, e Mina stessa. Ennio si sedette al pianoforte, la cantò una volta, con il testo davanti. Mina gli fece ‘dammi qua’. Non dimenticherò mai l’emozione di sentirla cantare. Un prodigio. Fece solo solo una richiesta di cambiare ‘La tua mano sulla mia’, all’epoca si poteva pensare male. Correggemmo in ‘le tue mani sulle mie’. Era il 1966. Dopo trentotto anni ancora mi arrivano i diritti di quella canzone dalla Francia, dall’America, dalla Germania. Era un motivo molto difficile, solo Mina poteva cantarlo”.

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